Non so quanti di voi sappiano chi è Gary Vaynerchuk, e che da più o meno settembre 2018 ha iniziato a vendere vino tramite il proprio wine club, Empathy Wines. Certo è che Gary sa come vendere le cose, è uno di quegli esperti di marketing, di strategia, di advertising che noi qui in Italia spesso snobbiamo; ma facciamo male.
Il marketing di Gary Vee

Nel 2011 è stato il fondatore di VaynerMedia insieme al fratello, una agenzia specializzata in digital marketing e social media; qualche anno prima aveva ripreso il negozio di vini che la famiglia aveva in New Jersey. Potete vedere qualcosa del suo stile di marketing sul sito web di Gary Vaynerchuk.
Dopo averlo ribattezzato Wine Library, l’ha fatto crescere da 3 a 60 milioni di $. È stato uno dei primi ad iniziare a vendere vino online (nel 2006, quando qui ancora non sapevamo nemmeno cosa fosse PayPal), ed ha fondato un canale video, Wine Library TV. Fino ad ora ha prodotto un migliaio di episodi, durata media 20 minuti: in 13 anni significa qualcosa più di uno a settimana. In media, 70.000 visualizzazioni, con punte di 100.000.
Ha un canale su YouTube, naturalmente, con un paio di milioni di iscritti. Come giro di marketing direi non male, non pensate?
Un wine club per il DTC: Empathy Wines
Nel 2018 ha dato vita al wine club Empathy Wines, con la formula wine club abbinata al DTC, Direct-To-Consumer: acquistano le uve da produttori della California, producono il vino e poi lo imbottigliano con l’etichetta Empathy Wines. A fronte di un abbonamento annuo che va da 243 a 720$, i sottoscrittori ricevono 9, 18 o 36 bottiglie di vino marchiato Empathy Wines. Tre tipologie, bianco, rosé e rosso: semplice, immediato, spedizione inclusa.
Gary Vee (come si fa chiamare)ha un modo di parlare irruento, coinvolgente, e soprattutto sa cosa dice per averlo provato su se stesso, che sia vino o marketing o strategie sui social media. Le sue degustazioni in video sono esattamente il contrario di quelle ingessate, noiose e autocelebrative della maggior parte di critici del vino. Dal modo di parlare, alla gestualità, alla completa informalità della logistica, sono coinvolgenti e comprensibili praticamente a tutti.
Marketing, social, digital: componenti del vino
È uno che capisce di vino, ma soprattutto sa come venderlo, il che per un proprietario di enoteca direi che sia la dote più importante. Ha scritto quattro libri di marketing ed uno dedicato al vino (Gary Vaynerchuk’s 101 wines); il suo libro più famoso è sicuramente il primo, Crush It!: Why NOW Is the Time to Cash In on Your Passion.
Magari una cosa come Empathy Wines farà storcere il naso a qualcuno, ossia a tutti quelli che prendono il vino come prodotto mitico, eroico, culturale. Anche io sono così, chi mi conosce lo sa. Ma il segmento degli appassionati di vino sta cambiando, per età e quindi per abitudini e cultura, e chi pretende che siano i consumatori ad adeguarsi, rischia di ritrovarsi bottiglie polverose sugli scaffali da qui a pochi anni.