Rassegna del mercoledì che inizia con una innovazione tecnologica veicolata da Tecnovino, per la protezione delle radici delle giovani piante, viti comprese. E’ AgroTub, il tubo protettore a ventaglio per serre, che protegge quando fa freddo, quando fa caldo e pure quando fa tiepido. Insomma, un oggetto miragloso, a quanto pare. Vabbé.

Sicuramente più interessante l’infografica, ancora di Tecnovino, sul consumo mondiale del vino, naturalmente con il focus sulla Spagna che è al 16mo posto; al primo posto c’è il Vaticano (ci credo, con tutte quelle messe…), ma non compare nello schema perché, secondo Vinocracia, il campione è poco significativo, e quindi ecco che il Lussemburgo si prende il titolo di maggior consumatore, con 49,8 litri per abitante.

Passiamo a cose decisamente più serie, ossia Benvenuto Brunello 2015 con la recensione di Tim Atkins su Wine-Searcher di ben 10 Brunello 2010, annata che a detta di tutti è stellare. Il buon Tim paragona il 2010 alle vendemmie top dell’ultimo decennio, come la 2001, la 2004, la 2006 e la 2007, e si spinge fino a paragonarla a quella del 1990. L’unico pericolo per il Brunello, continua Atkins, è che possa avere lo stesso problema di Bordeaux, ossia troppo soggetto ad alti e bassi. E’ un modo di vedere tipicamente americano, a mio avviso, visto che gli alti ed i bassi dipendono per la maggior parte dal clima delle annate. Strano sarebbe però che fosse sempre uguale.


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Altro articolo da un grande wine writer, ossia Jamie Goode su Wineanorak, ed ancora su BB2015; il giornalista e critico enoico parte da una considerazione e si pone una domanda: avendo assaggiato ben 62 vini in poco tempo, e più o meno avendo fatto la stessa cosa altri suoi colleghi, come fa il critico a rimanere, appunto, critico? Molto onestamente dice che probabilmente i punteggi da lui assegnati potrebbero essere soggetti a revisione, perché alcuni vini meriterebbero di essere assaggiati almeno un paio di volte o, meglio ancora, passarci assieme la serata. Jamie individua due caratteristiche essenziali per un critico del vino. La prima è la sua capacità di assaggio, la sua abilità a riconoscere sapori e profumi, magari in una doppia degustazione cieca, una situazione che però in questi eventi non accade. La seconda è rendersi conto che il critico esercita una scelta soprattutto estetica, quando si tratta di grandi vini. E noi, noi non possiamo far altro che dargli ragione.

Secondo Jancis Robinson nella regione di Hermitage c’è un piccolo enigma. Le colline di Hermitage furono  designate, da André Jullien nell’enorme trattato sui vigneti mondiali del 1824, una delle tre migliori zone vinicole al mondo, insieme a Chateau Lafitte a Bordeaux e Romanée-Conti in Borgogna. Eppure, il vino di quella zona non si riesce a vendere agli stessi (elevati) prezzi di Bordeaux o di Borgogna. L’articolo è un buono spunto per quel che riguarda i vigneti del corso settentrionale del Rodano; oltre ai Syrah eccezionali bisogna ricordare l’Hermitage Blanche, da blend di Marsanne e Roussanne, del biodinamico Chapoutier, o i vini della Cave de Tain, praticamente la cantina sociale di Hermitage. La spiegazione sul prezzo relativamente basso di questi vini è che sono poco richiesti, i vignaioli sono sempre di meno, e la regione ha perso parte del proprio fascino. Prima che smettano di produrne, meglio assicurarsene qualche bottiglia, allora.

Il matrimonio tra Bordeaux e la Cina è sempre più solido, tanto che Le Figaro dedica un post a Emma Gao, enologa cinese inviata dal padre a studiare enologia in Francia; ora è l’enologa ufficiale del Domaine Silver Heights, nello Xinijang. Storia interessante.

Per ultima una notizia stramba. E se si parla di stranezze e di vino non possiamo far altro che pensare all’Estremo Oriente. Ci racconta infatti The Drink Business che a Taiwan abbiano fatto un vino prodotto dalle … orchidee! Se la notizia vi sembra stramba è perché lo è. Bisogna però ricordare che in quelle regioni chiamano vino qualunque tipo di distillato, proveniente dal riso, dalla canna da zucchero o, come ho avuto già modo di raccontare, dalla … cacca. Beh, almeno il vino fatto con le orchidee avrà un buon profumo. Spero.

Ed ora il video, dove Anne McHale MW ci dà qualche dritta per degustare un buon vino.

A mercoledì prossimo!

https://www.youtube.com/watch?v=PR_bUf0S1bA#t=23

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