Su Wine-Searcher ho trovato un articolo di Maureen Downey sui 12 fake wines  più mal fatti che le siano fino ad ora capitati.

La Downey è una dei fondatori della Chai Consulting, specializzata nella validazione di bottiglie rare e, quindi, costose. I casi più noti di contraffazione di bottiglie rare sono stati già trattati qui e qui; in quest’ultimo caso, la signora Downey ha effettuato per prima la verifica sulla non conformità delle bottiglie in possesso del collezionista Julian LeCraw.

Scorrendo l’elenco si nota, e l’esperta lo dice chiaramente, che spesso i particolari che identificano una bottiglia come falsa sono dovuti alla fretta ed al poco studio del falsario sulle etichette e sui tappi delle bottiglie che vuole ricopiare.

1 – 1870 Château Latour 6L

Etichetta sbagliata e più grande del normale; se anche lo Chateau avesse prodotto questo formato, certo non avrebbero usato etichette maggiorate visto che, comunque, ce ne sarebbero state veramente poche in circolazione.

2 – 1900 Barton & Guestier Château Lafite and Château Margaux

Bottiglia mai prodotta. I due chateau non hanno mai collaborato per fare una bottiglia del millennio; le bottiglie cominciarono a circolare nel 1999 alle aste per collezionisti, ed il falsario venne scoperto nel 2000. Si trattava di un belga che fu condannato dalla corte francese a 12 mesi di reclusione e 50.000 € di multa. Se ne trovano ancora in giro.

3 – 1900 Château Margaux 3L

Etichetta sbagliata, e fatta con una stampante elettronica; il master dell’etichetta è probabilmente una immagine ripresa dal monitor di un pc. Anche il tappo è sbagliato: qui è lungo solo 2 cm mentre quelli originali sono di 5.2 cm. Size matters!

4 – 1928 Château Margaux 4.5L

Questo è quasi un LOL wine, visto che visibilmente l’etichetta è stata applicata sulla bottiglia dopo averne tolta un’altra.

5 – 1945 Château Mouton “RC”

Uno degli chateau con il maggior numero di fake wines, dice la Downey, stampi di questa etichetta sono stati ritrovati anche nella cantina di Rudy Kurniawan, il falsario che è riuscito a vendere centinaia di migliaia di dollari di bottiglie fasulle alle case d’asta di tutto il mondo. Anche qui l’etichetta è rivelatrice, perché evidentemente rifatta con una fotocopiatrice.

6 – 1921 Pétrus 6L

E’ una delle bottiglie che sono state vendute al miliardario Bill Koch da Eric Greenberg; quest’ultimo è stato condannato perché era al corrente della truffa. Anche qui l’etichetta è stata invecchiata al computer.

7 – 1950 Pétrus “case” from OWC

Uno dei casi di fake wines più evidenti. A smascherare il falso, due particolari. Il primo, è impossibile che dodici bottiglie del 1950 abbiano tutte lo stesso livello di liquido, e che in tutte abbia lo stesso colore. E’ vero però, a detta del venditore, che le bottiglie sono sempre rimaste insieme nella stessa cassetta. Sorge allora il problema di spiegare come mai otto di queste bottiglie presentino caratteristiche di vetri complemtamente differenti tra loro. Purtroppo il compratore ha restituito le bottiglie al venditore, e quindi probabilmente sono ancora in giro. Occhio quindi, se vi capita un Pétrus 1950.

8 – 1961 Pétrus Magnums & 6L

Di gran lunga il più falsificato in assoluto, almeno in USA ed in Europa. In Cina va molto invece lo Chateau Lafite. Ancora una volta, dettagli imprecisi ed inchiostro non idoneo hanno smascherato il falso. Anche il marchio “Nicolas Stamp”, il famoso imbottigliatore ed affinatore di vini francesi, risulta malamente contraffatto.

9 – 1947 Château Lafleur 4.5 L

Pensando di andare sul sicuro con una piccola, ma famosa, etichetta, i falsari hanno pensato (male) di buttarsi sul formato da 4.5 litri. Peccato che lo chateau abbia prodotto negli anni ’40 appena 18mila bottiglie l’anno, e quasi tutti i grandi formati sono stati acquistati da un gruppo di appassionati che se le sono bevute (beati loro!) in una serie di cene ben reclamizzate  tra il 2000 ed il 2008. E’ sempre la scarsa cura nell’inchiostro che ha fatto scoprire i falsi, e soprattutto il fatto che i tappi sembravano nuovi. Ovviamente, un vino del 1947 non può avere un tappo completamente pulito.

10 – 1929 Domaine de la Romanée Conti, Romanée Conti 1.5L

Vari errori, oltre alla solita etichetta con l’anno ristampato, il vetro della bottiglia che non è caratteristico del 1929.

11 – 1945 DRC Romanée Conti

Quell’anno fu prodotto veramente poco vino (si era alla fine della II Guerra Mondiale), ed in tutto furono prodotte appena 600 bottiglie. Le etichette stavolta sono ben fatte, ma confrontandole tra loro risultano invecchiate tutte nello stesso modo, con gli stessi segni di sabbiatura e di carta abrasiva.

12 – 1959 Musigny Vogue 750ml

Questo è un esempio di come un vino falsificato può essere venduto. Basta mettere la scusa che, nel corso degli anni, è stato ritappato e rivestito con una nuova etichetta. Però quando questo accade, in genere il produttore aggiunge un certificato, o una etichetta supplementare, dove spiega quando e come il vino sia stato ritappato.

Photo by Ibrahim Boran on Unsplash

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