Il progresso non conosce ostacoli, ma il buon senso inciampa tantissimo. 

Il ponte instabile

La vicenda del ponte sulla Mosella ricorda molto, per impatto ambientale, per inutilità, per la ostinata pervicacia delle autorità statali, la vicenda della TAV nostrana.

il Ponte sulla MosellaNel mio post del 2012 riprendevo la notizia del progetto di un ponte che avrebbe dovuto attraversare la Mosella, una bretella di collegamento tra la Germania ed i Paesi Bassi che verrebbe utlizzata soprattutto dalla RyanAir per il trasporto dei container. Una autostrada quindi che vedrebbe quasi esclusivamente il traffico di grandi TIR attraversare le vigne a ridosso del fiume. 

Molti dei maggiori wineblogger americani si sono attivati per far conoscere la vicenda insieme al comitato Pro-Mosella, mettendo sul tavolo della discussione un documento che proverebbe, al di là dell’effettiva convenienza dell’opera, che il terreno su cui dovrebbero sorgere i piloni sia geologicamente instabile.

Non è un fatto nuovo, anzi è noto da quando, oltre trent’anni fa, il progetto iniziò a prendere luce sui fogli di carta degli ingegneri. 

53 metri di differenza

Una intervista di Markus Grewe, giornalista di SWR, a Georg Laska, leader del comitato Pro-Mosella ci spiega cosa è successo da allora. La maggior parte delle notizie di questo post derivano dalla traduzione fatta da Sarah Washington, e che potete leggere sul sito di Jancis Robinson.

A gennaio di quest’anno, il Servizio Geologico Statale, che è l’autorità tedesca che sovrintende i lavori nel sottosuolo, ha affermato che molto probabilmente il ponte non potrà rispettare gli standard di sicurezza relativamente ai test di stabilità delle fondamenta. 

In un’intervista di dicembre 2013 rilasciata a Der Spiegel il professor Harald Ehses, capo dei geologi statali tedeschi, ha ricordato che “…già più di un decennio fa è stato puntualizzato che il sito sorge su un pendio instabile”, aggiungendo che sarebbe essenziale uno studio dettagliato del sottosuolo. 

Sul maggior quotidiano della Mosella, il Trierischer Volksfreund, sono stati pubblicati tre articoli che spiegano tutta la vicenda (ma sono solo in tedesco).

Inutile, costoso, in perdita

Un rapporto economico del Ministero dei Trasporti, dove si evidenzia che il

Il Ponte sulla Mosella (mock-up)
Ricostruzione al computer del progetto finito

rapporto costi-benefici sia molto prossimo alla parità, è stato tenuto nascosto, al professor Ehses è stato fatto divieto di parlare pubblicamente della vicenda ed il Ministero ha cercato in ogni modo di nascondere il problema.

Finalmente ad aprile sono iniziati i sondaggi geologici e idrologici della zona, confermando nella sostanza quanto riportato nel rapporto: i piloni dovrebbero arrivare almeno a 70 metri di profondità, mentre quelli attuali arrivano ‘solo’ a 47. il ministro sta sentendo la pressione, ed ha ordinato di effettuare misurazioni fino a 100 metri di profondità, per verificare se la minor distanza tra acqua e base dei pilastri possa diminuire la stabilità dei piloni stesso.

Come si vede dalle foto i lavori erano già iniziati, e parte del territorio è stato già trivellato, mentre il panorama della vallata è completamente rovinato dai pilastri di un ponte che, a detta di tutti, è anche completamente inutile.

Spero che gli abitanti delle due sponde della Mosella siano più fortunati di quelli della Val di Susa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.