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Benvenuto Brunello 2015 – 24 – Il gigante gentile

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BENVENUTO BRUNELLO 2015 – ENDGAME

Agli hobbisti e obliqui succede così: chiudere un capitolo un anno dopo e solo pochi giorni prima che debba aprirsi quello nuovo. L’autofinanziamento, croce e delizia della categoria, richiede il sacrificio di almeno otto ore giornaliere – straordinari esclusi e rigorosamente non pagati – a un’attività che non coincide con la passione, in questo caso il vino e lo scriverne. Se Dioniso, tuttavia, ha scelto per alcuni di noi particine da Monsù Travet in part-time e a tempo determinato, va bene così. Saranno la pazienza mia di jobsact e la vostra di Giobbe a sconfiggere la tirannide dell’attualità e delle note da consumare preferibilmente entro. La prima è premiata da riletture e riassaggi diluiti in dodici mesi, che permettono di riassaporare e rivalutare molto. Quanto alla seconda, spero di ripagarla evitando che i sapori risultino troppo sciupati dal tempo trascorso. E ora sotto ad aspettare la nuova anteprima. (Emanuele)

BENVENUTO BRUNELLO 2105 2015 – Un bel risultato

Ecco al termine di questa opera quasi monumentale che è l’insieme delle note di degustazione di Emanuele Giannone da Benvenuto Brunello 2015. Tanti vini, tanti riconoscimenti olfattivi, un modo di scrivere di vino che ben conoscete tutti.

A lui ed al suo impegno notevole, il mio più ampio ringraziamento.

Per quanto riguarda la parte redazionale, anche quest’anno non è stato semplice. Il numero delle note è veramente elevato, e dare dignità sul web ad un insieme così vasto non è affatto semplice, soprattutto per equilibrare le date di pubblicazione con la lunghezza dei post, che a volte poteva essere eccessiva per una comoda lettura.

Per questo motivo sto iniziando a produrre una guida che le contenga tutte, e che gli iscritti alla newsletter potranno scaricare gratuitamente, così da avere a portata di mano le comparazioni con le nuove annate.

Inoltre metterò a disposizione anche i Benvenuto Brunello degli anni passati.  

Per ora, oltre a rinnovare il ringraziamento all’estensore mirabile delle note, voglio ringraziare anche tutti voi che avete dimostrato di apprezzarne la lettura. (Wine Roland)

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BRUNELLO DI MONTALCINO 2010

Il Marroneto

Naso intenso, complesso e intrigante: centrato sul frutto (ciliegia, mora, aronia) e arricchito da erbe (timo, alloro, lavanda) e note esotiche di spezie rosse e patchouli, con un’ariosa vena balsamica che torna in coda al sorso. Bocca tesa e chiusa con ciliegia e ribes in attacco, quindi sapida e fragrante di erbe, elegante nell’amministrare struttura ed energia, ritmata da tannini affilati e giovani.

Il Paradiso di Manfredi

Prima bottiglia viziata. Seconda: un capitolo a sé. Arcigno, dinamico. Infusioni di fiori, succo d’arancia, muesli, vinile, terra, capperi, carne salata, muschio e pelliccia; profilo originale e coeso, avvincente. Bocca gentile nella presa con tannini molto eleganti, molto slanciata grazie a eminente sapidità e spiccata freschezza; energica, profumata di fragola, garofano, lavanda e felce; chiude con ciliegie, radici, ruggine e un calore diffuso in persistenza.

La Gerla

Ciliegia, fragola e ribes rosso freschi a precedere una nota candita e poi alloro, neroli, pinoli e cardamomo. Aggraziato. Al sorso è concentrato e ordinato, di moderata freschezza e fattura morbida ma senza che la nota calorica o le dolcezze del frutto maturo lo squilibrino. Discreto e composto, dà il meglio nella lunga chiusura con le belle immagini di frutta rossa, pepe, salvia e menta.

BRUNELLO DI MONTALCINO 2010 SELEZIONE

Il Marroneto Madonna delle Grazie

Un argomento de profunditate. Ampio, stratificato, denso di aromi al naso; aromi vari e coesi, resi per sintesi, trattenuti nell’espressione giovanile di un vino già grande e grandissimo a venire. Estro e finezza rese in un soffio balsamico che avvolge e slancia mora, ribes nero, alloro, mirto, chiodo di garofano, pasta d’acciughe e mon cheri. Succulento, sapidissimo e dissetante, lunghissimo nella progressione e nella persistenza con frutto nero, erbe e radici, energico e misurato nella presa grazie a tannini raffinati. Tra i migliori.

La Lecciaia Vigna Manapetra

Introverso, un po’ caotico nella giustapposizione di note balsamiche, vegetali, di burro e frutta rossa. Il palato, decisamente più preciso, indicherebbe che si tratta di un umore del momento: ciliegia e mela rossa croccanti in esordio, in progressione freschezza e succulenza, sapidità infiltrante a bilanciare le note via via più morbide e mature fino a tutta la fase centrale. Oltre prevalgono le note speziate, l’impronta calda, la frutta in confettura e i tannini radenti, persino alleganti. Da riprovare.

Terralsole Vigna Pian Bossolino

Grande intensità al naso con visciola, anguria, maggiorana, salvia, garofano, menta e aghi di pino a comporre un insieme aereo e leggiadro, finemente ornato di spezie dolci. Al palato è di grande impatto per materia e sensazione tattile, ma equilibrato e continuo in progressione. Concentrazione, profondità e lunghezza indicherebbero attitudine all’invecchiamento.

BRUNELLO DI MONTALCINO 2009 RISERVA

Col D’Orcia Poggio al Vento Riserva 2007

Una speziatura molto fine si staglia in un quadro decisamente più “basso”, di sottobosco, rugginoso e selvatico. Profondo e stratificato con il frutto solo in filigrana. Bocca sensuale, elegante nel tocco: che è fermo, preciso e diffuso con tannini da cesello, buoni a scandire concentrazione e potenza. Frutto molto elegante, eminentemente rosso, in equilibrio tra dolcezza e dote acida. Finale lungo, pulito e piacevole per la coda speziata, quasi piccante.

Gianni Brunelli – Le Chiuse di Sotto

Anche in annata calda i vini di Gianni Brunelli – Le Chiuse di sotto, mantengono il caratteristico, elegante bouquet unito a profondità e struttura. Nota alcolica ma di calore diffuso, bacche nere, sottobosco, cuoio, tabacco, pepe, chiodo di garofano e un soffio balsamico in lunghezza. Sorso caldo e ricco, solare e ammiccante a frutta matura in attacco; queste sensazioni sfumano in progressione e si sciolgono in una freschezza infusa e rinfrancante che slancia corpo e aromi. Denso e dinamico, fitto di tessitura, con tannini mordenti e connaturale acidità a integrare uno sviluppo in pienezza ma disinvolto e coinvolgente. Tra i migliori.

La Lecciaia Vigna Manapetra Riserva

La Riserva come dovrebbe essere. Naso silenzioso, da sondare in profondità e con la pazienza di attendere. Marasca, muschio e sigaro. Molto concentrato, fermo e teso al palato, porta in dote una vivissima freschezza infusa e la sensazione di energia e vibrazione che induce. Da aspettare.

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