
In molti, nelle parole reali ed in quelle virtuali, notavano che i bersagli dei terroristi sono stati luoghi dove ci si stava divertendo, dove si giocava amichevolmente, dove si ascoltava musica, dove si stava insieme.
Gli attentati di Parigi non volevano uccidere e ferire solo le persone, volevano uccidere e ferire la voglia che le persone hanno di stare insieme, di ridere insieme, di giocare, insieme. Di divertirsi. E quando ci si diverte, cadono le barriere.
E’ questo che il terrorismo vuole fare, incuterci la paura di cantare giocare vivere insieme.
E fateci caso, chi continua a parlare di bombardarli tutti, di affondare i barconi, di imprigionarli tutti, sono le stesse persone che non vogliono alcuna diversità con la propria idea, con la propria vita, con il loro povero modo di vivere.
Per questo riprendo il pensiero che un amico ha lasciato su un social: la migliore arma adesso è continuare a cantare, continuare a giocare, continuare a divertirsi.
Contro il terrore e contro gli imbecilli.
Nota: l’immagine di copertina di questo post è ormai nota, si intitola Peace for Paris, ed è opera di Jean Jullien, un designer grafico parigino che attualmente vive a Londra.