Inutile girarci attorno, nell’era del web 2.0 (quasi 3) la presenza di applicazioni o piattaforme web che uniscano vino e turismo è davvero scarsa, e quando c’è, di basso livello tecnico.

Strade del Vino senza capo né coda

Tanto per cominciare, non esiste un unico sito che contenga tutte le circa 150 strade del vino italiane, ma ogni organizzazione ha un sito proprio, e questo rischia di essere alquanto disorientante, specialmente per un turista straniero. Le url dei siti web sono poi piuttosto fantasiose.

Certo, le competenze burocratiche anche solo per mettere un cartello sono sfilacciate, divise tra regioni, comuni, consorzi. Però basterebbe avere un percorso su Google Maps, ad esempio, con la possibilità di scaricarlo sul proprio smartphone, ma forse è chiedere troppo per alcune delle regioni italiane che sembra siano rimaste poco più che agli anni ’80.

Tra le regioni Non Pervenute troviamo ad esempio l’Abruzzo, che possiede (sulla carta, stampata) alcune Strade del Vino ma non sono raggiungibili via web. L’Associazione della Strada del Vino colline Aprutine non ha un sito proprio, si appoggia ad una agenzia di comunicazione che, comunque, rimanda ad una pagina con la scritta ‘Sito in manutenzione’. Le altre strade non hanno nemmeno un sito web, e forse meglio così almeno si evitano una figuraccia.

Penosi.

La Regione Veneto, prima produttrice di vino in Italia, sul proprio sito parla di QR-code applicati su tutte le strade del vino, ossia i codici bidimensionali sono posizionati lungo le strade, e possono essere letti usando un ‘programmino‘ (sic e sigh) per il cellulare. Sarebbe forse stato più intelligente avere l’elenco di tutte le strade del vino, e magari anche le immagini dei relativi QR-code direttamente sul sito, così da poterseli leggere comodamente a casa prima di preparare il viaggio, o addirittura sullo smartphone tramite l’apposito ‘programmino’. 

Il sito della Regione rimanda a veneto.eu, dove nella sezione ‘A tavola’ c’è un sottomenù dedicato al vino, con le varie DOC e DOCG elencate e consultabili. C’è una mappa, ma è genericamente quella del Veneto, senza alcun POI (Point of Interest) relativo. Davvero poco per la regione che ospita il Vinitaly. Ah, le notizie sono ferme al 2011.

Un programmino per il telefonino

Il sito della Strada del Vino di Soave, tanto per dirne uno, si presenta datato nella grafica e con informazioni piuttosto stringate. I tre percorsi, ‘Tra i castelli’, ’10 capitelli’ e ‘Tour in Val d’Alpone’, presentano un link ad un pdf con informazioni scritte ma senza nessuna cartina. Imbarazzante. Molto meglio invece il sito dedicato ai percorsi del Prosecco, ossia le strade del vino di Conegliano e Valdobbiadene, con una buona mappa interattiva navigabile con Google Maps.

Se andiamo in Valpolicella, la strada del vino possiede un sito web un po’ troppo ornato per i miei gusti, ma abbastanza chiaro. Nella sezione Esplora sono suggeriti tre percorsi, ognuno con la sua mappa interattiva. Peccato che sulla cartina non siano riportate le indicazioni delle aziende vinicole nelle vicinanze, così come altri punti di interesse. Le pagine sono (vizio comune, a quanto pare) sempre troppo discorsive, più che un sito web sembra di leggere un libro di storia. Bello, ma per niente pratico da cellulare. L’ottimizzazione per mobile lascia un po’ a desiderare. Dovrebbe esistere anche un’app per Android e iOS, ma quando si apre compare un errore che dice che l’account è stato sospeso. 

Passiamo ad un’altra zona vinicola d’eccellenza, ossia il Monferrato e l’Astigiano, dove esiste anche qui l’omonima strada del vino, con un sito che però è troppo ‘parlato’ e poco illustrato.

Le quattro strade dedicate al vino in questa regione sono ben indicate, ma la cartina è disponibile solo in formato pdf. Esiste una mappa interattiva basata su Google Earth, con indicate cantine, enoteche e ristoranti, ma non c’è la possibilità di passare questa informazione ad un navigatore. Da smartphone inoltre non è velocemente consultabile per preparare un percorso secondo i propri interessi.

Sicilia digitale

In Sicilia si arriva alle strade del vino dal sito della Federazione delle Strade del vino e dei sapori di Sicilia, dove sono elencate tutte in fondo alla pagina, e per ognuna compare il logo. Anche qui, una grafica datata.

Il sito della Strada del Vino dell’Etna è un dominio di terzo livello ospitato su Squarespace; il pulsante “Download App” manda ad una foto con un QR-Code, e dallo smartphone si scarica l’app dedicata che in realtà è fatta piuttosto bene. E’ fondamentalmente solo una mappa (ottima cosa!) con indicate cantine e ristoranti, e la possibilità di passare le info al navigatore. Essenziale ed utilizzabile, un po’ scarna nelle informazioni.

Il sito delle strade del vino delle Terre Sicane è gradevole da scorrere, ben fatto, funzionale da smartphone. La mappa propone alcuni itinerari, ma non sono riuscito ad interagire (con Android). L’esperienza utente durante la navigazione via smartphone è però molto gradevole.

Lazio, senza parole

Orrendo è invece il sito dedicato alle strade dei vini dei Castelli Romani: una immagine fissa che non dice niente ed un link che rimanda ad un file in pdf datato estate 2010. Francamente imbarazzante. 

Le altre strade del vino laziali, meglio che lasciamo perdere, siti inesistenti, errori 404, avvisi di sito in manutenzione.

Si salva la strada del vino cesanese, ma l’area download risulta In costruzione. La mappa del territorio c’è ed è interattiva, così può essere visualizzata anche in Google Maps o altre applicazioni, ma non riporta itinerari proposti, solo i segnaposto dei comuni compresi.

Le Terre del cesanese di Olevano (che stranamente ha una strada tutta sua, differente da quella di prima) si presentano piuttosto bene, graficamente, anche da mobile device. La mappa è una semplice jpg, piccola e per niente fruibile, quindi si perde tutta la parte necessaria per programmare un viaggio.

Toscana con alti e bassi

Il sito della Strada del Vino Costa degli Etruschi, che tra le altre attraversa Bolgheri e Montescudaio, (e che stranamente si chiama lastradadelvino.com, così, genericamente), presenta solo delle jpg dei percorsi proposti, quindi senza nessuna interattività. Le ultime notizie sono attuali, ma forse sarebbe meglio togliere quelle datate 2014. Navigando nel menù, sezione Le Cantine, si apre una mappa con le indicazioni delle numerose cantine, ma da cellulare non è un uso comodissimo. Almeno però è qualcosa.  

La strada del vino Nobile di Montepulciano possiede un bel sito web, molte immagini e spiegazioni. Le mappe non sono immediatamente visibili, ma basta navigare nella sezione Territori e scegliere il luogo desiderato. Però, perché mettere la mappa nel footer del sito?

I 5 consigli

Ne ho navigate altre quindici, di strade del vino, la navigazione l’ho fatta da smartphone, e talvolta leggere quel che c’era scritto è stato piuttosto difficile, per la scelta dei caratteri ed il loro colore.[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

1 – Un sito dedicato alla Strada del Vino dovrebbe prima di tutto contenere i percorsi consigliati, con mappe interattive e leggibili da mobile ben in evidenza, e le aziende vinicole nelle vicinanze. Il pdf è utile, ma non può essere l’unica possibilità. 

2 – Nel percorso dovrebbero essere indicati i principali punti di interesse, come siti archeologici o musei. Ogni POI dovrebbe avere l’etichetta con tutte le informazioni (sito web, indirizzo e telefono. NO il fax).

3 –  Bene i siti web con le immagini, i punti panoramici, i borghi da visitare. Ma un filmato potrebbe essere una idea migliore.

4 – Meno parole. Tanti siti sono pieni di spiegazioni che invece, navigandolo da smartphone, sono poco comode da leggere. Non sarebbe male poter scaricare un file mp3 con le spiegazioni del percorso, da ascoltare ad esempio in auto durante il tragitto attraverso il territorio.

5 – Aggiornare il sito. Avere un bel sito ma con notizie datate non consente una bella esperienza utente. Anche la facilità di navigazione tra i menù è importante.[/wc_box]

Conclusioni

L’impressione finale è che ognuno lavori per se stesso, senza alcun tipo di coordinamento almeno dal punto di vista grafico. Sarebbe bello se, all’interno della stessa Regione, i siti delle diverse strade del vino avessero tutti lo stesso aspetto visuale, così da dare subito un’impressione di buona gestione.

Un sito fatto male e poco navigabile è come, per un negozio, avere una vetrina sporca. Dentro possono esserci i migliori prodotti, ma ci saranno anche pochi clienti. L’esperienza utente è spesso penosa, con siti web fatti e lasciati lì da qualche anno.

Non poter scaricare la mappa sul proprio smartphone (non in pdf, per piacere, ma in uno dei tanti formati disponibili ad essere letti da un navigatore), è una mancanza grave. Perché, poi, inserire sempre il numero del fax? Chi usa ancora il fax nel Terzo Millennio? Andare sparpagliati è una caratteristica italiana, lo sappiamo tutti benissimo. 

Il mondo del vino con Internet non ha nulla a che fare. E si vede.

 

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