Avevo già scritto di regioni vinicole costrette a distruggere i vigneti per far fronte al calo della domanda del mercato del vino. Dopo la California e la Francia, con l’Italia che ci sta pensando, l’Australia ha la necessità di eliminare parte delle vigne. In particolare quelle dedicate al vino a più basso prezzo.
Troppa produzione di vino
La diminuzione della domanda mondiale di vino sta infatti facendo aumentare le giacenze in cantina, creando problemi anche di tipo logistico alle aziende vinicole. Oltre al mancato guadagno perché il vino non si vende, infatti, sta iniziando a mancare lo spazio per le nuove vendemmie, le botti sono piene di vino invenduto. Oppure gli scaffali sono pieni di bottiglie degli anni passati, aumentando le spese di gestione dei magazzini esterni. Sembra quindi che distruggere i vigneti sia l’unica soluzione, oltre che diminuire le rese.
Ecco allora che milioni di viti delle regioni vinicole australiane sono state distrutte e altre decine di milioni rischiano di essere eliminate a causa del continuo calo delle esportazioni. Alla fine dovrebbero essere eliminate quasi un quarto delle viti della regione di Griffith, quella che sembra avere più problemi delle altre. Il progetto prevede di distruggere i vigneti di circa 8000 ettari, quasi l’8% della superficie vitata totale dell’Australia.
Sono presenti nelle cantine quasi 20 milioni di ettolitri di vino. Al netto della vendemmia 2023 di 13 milioni di ettolitri, la giacenza si porta a 7 milioni di ettolitri. Il rischio è dover distruggere letteralmente il vino, distrutto o venduto a prezzi talmente bassi da non riprendere nemmeno i costi.
La distruzione dei vigneti: unica soluzione?
Lo scorso luglio, Wine Australia, l’ente di settore, ha pubblicato un rapporto che mostra che le esportazioni sono diminuite del 10% in valore e dell’1% in volume. Il mercato degli Stati Uniti, nel settore dei vini a basso prezzo si è ridotto, lo stesso vale per il Regno Unito. Nel frattempo i dazi del mercato cinese sono terminati, ma rimane tutto l’invenduto degli ultimi 5 anni di dazi aumentati.
Questa come ho scritto anche qui, è una tendenza mondiale, ed in media i volumi di vino sono diminuiti del 4% solo nel primo semestre 2023. Ci sono poi differenti comportamenti dei consumatori, sempre meno attratti dal vino e più verso birra e drink.