Anche se si consuma sempre meno vino e se ne produce troppo, la soluzione da adottare non può essere solo scegliere i vigneti da estirpare in Italia.
Qualche giorno fa avevo scritto della California, però anche in Francia stanno pensando la stessa cosa, ed ora l’idea arriva anche in Italia. Il gusto dei consumatori cambia, ma forse le aziende vinicole tutte hanno tenuto poco in considerazione questo cambiamento. Complice il cambiamento climatico, il desiderio di bere e mangiare alimenti più salutari, diverse abitudini di vita, i vini rossi più corposi e alcolici stanno subendo un calo importante. Al contrario bianchi e bollicine hanno un trend in crescita, favorendo quindi certe regioni a scapito di altre. Le parole di Marco Bertagni, presidente di Federmosti, sono piuttosto chiare.
Nonostante quanto asserito da qualche trasmissione tv, il cambiamento climatico ha favorito in questi anni la crescita del contenuto alcolico anche di vini di aree una volta fredde ha così ridotto enormemente il ricorso all’Mcr. Una tipologia di prodotto spesso realizzato nel Mezzogiorno.
Gli anni precedenti hanno visto un aumento della superficie vitata, arrivando nel 2022 a 680.000 ha di vigneto, sebbene non tutti produttivi. Dati più precisi potete trovarli in questo post de I Numeri del Vino.
Il vino a denominazione rispetto a quello sfuso o usato per altri scopi è aumentato, ed ecco in parte spiegata la quantità di vino che rimane sugli scaffali o nelle botti in cantina. Sulla soluzione dell’estirpazione, Coldiretti e UIV (Unione Italiana Vini) hanno idee abbastanza differenti. Mentre per Domenico Bosco (Coldiretti), quella dei vigneti da estirpare in Italia è una soluzione possibile, l’UIV si è detta del tutto contraria.
Anche la Francia ha preso la direzione della rottamazione dei vigneti, come sta facendo già da qualche mese a Bordeaux. Lì sono iniziati gli espianti di 9.000 ettari di vigna, il 9% del totale della regione, con uno stanziamento di 30 milioni di euro. Altri 150 milioni sono stati messi a disposizione per la riorganizzazione di tutte le vigne del Paese, comprese gli eventuali espianti.
Italia, Francia e Spagna hanno mandato lo scorso anno parte del vino prodotto alle aziende di distillazione, in modo da averne di meno sul mercato. La soluzione della rottamazione degli impianti però può essere finanziata solo da fondi nazionali, almeno finché la UE non dà il via libera. Probabilmente avere vigneti da estirpare in Italia potrebbe essere una soluzione tardiva, visto che in ogni caso la produzione è in caduta.