Si chiama Wine in Action ed è il primo programma di accelerazione per la crescita delle startup del vino e di tutto il mercato vitivinicolo.
Lo ha realizzato LifeGate Way in collaborazione con Milano Wine Week, l’evento che sta diventando un punto d’incontro importante fra aziende vinicole e mondo industriale. Specializzata nella realizzazione di acceleratori per startup che si occupano di agricoltura sostenibile, ora è il momento del vino. Finalmente, direi. I progetti riguardano aziende che propongono soluzioni per affrontare anche il nuovo modo di bere e il cambiamento di gusti e abitudini dei consumatori. Per fare questo però le startup devono essere aiutate, in genere non hanno capitali iniziali, o non così importanti.
Cosa è un acceleratore per startup
Un acceleratore quindi cosa è? In pratica è un supporto per quelle aziende appena nate, startup appunto, che hanno bisogno di una spinta per poter crescere.
A differenza di in un incubatore, dove le startup sono quasi solo a livello di idea ed in pratica fanno solo sviluppo e ricerca di fondi, un acceleratore interviene quando la startup ha già definito il modello di business. Nel momento in cui accedono ad un programma di accelerazione, le startup hanno già una struttura aziendale definita, ma hanno bisogno di consulenza strategica e naturalmente risorse finanziarie. Per entrare in un programma di accelerazione si partecipa ad una call, una chiamata insomma, una specie di concorso, e per Wine in Action si parte il 25 giugno, quando le startup potranno inviare le loro candidature ed i loro progetti. La call chiuderà a fine agosto.
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Il futuro del vino sarà tecnologico?
Federico Gordini, presidente di Milano Wine Week Group, spiega a HorecaNews che questo è un buon momento per scegliere il futuro del settore vitivinicolo in Italia. Occorre gestire i cambiamenti delle abitudini di consumo e l’uso di innovazioni tecnologiche dalla coltivazione, alla produzione, alla vendita e alla promozione. Per questo sono necessarie aziende con preparazione idonea, che sappiano portare le innovazioni tecnologiche nel settore vitivinicolo, E quindi gli skill delle aziende, delle startup del vino che vogliono entrare in questo mercato, devono essere molto specifiche..
Fare sistema è una prerogativa per il lancio di progetti di innovazione e nella creazione di ecosistemi a supporto dell’Open innovation (Omar Fulvio Bertoni, CEO di LifeGate Way, su Agrifood.Tech)
Allargare il settore Wine a tutto il Beverage
Finita la citazione dell’intervista, aggiungo io che ormai non si può più parlare solo di Wine ma in generale di Drink, con i consumatori che si spostano verso hard drink, hard selz, oppure vini NoLow alcool. E l’importanza che le pratiche di sostenibilità, ambientale ed energetica, hanno anche nel settore del vino è stata ribadita anche nella recente COP28, come ho scritto in questo post. Le esigenze delle aziende vinicole sono del tutto diverse da quelle di soli 20 anni fa, sono diversi i consumatori ed hanno nuovi parametri per scegliere cosa bere. In particolare verrà dato un peso importante a quelle startup del vino che si occupano di sostenibilità e di fornire soluzioni per i cambiamenti climatici in vigna e cantina. Ad esempio sistemi di ottimizzazione delle risorse come fertilizzanti e pesticidi, la diminuzione dell’uso di acqua ed il risparmio energetico