Secundum Opinionem

[wc_box color=”secondary” text_align=”left”]

Si conclude qui la rassegna dei migliori – sempre secundum opinionem, vincolante solo per chi scrive – tra i 2011 Annata e Selezione. Seguiranno presto i 2010 Riserva preferiti, quindi le sorprese e, per concludere sulla traccia degli anni passati, tutti i B-sides. (in foto: parte degli appunti di Emanuele)[/wc_box]

BRUNELLO DI MONTALCINO 2011 SELEZIONE

Il Marroneto Madonna delle Grazie

[wc_box color=”success” text_align=”left”]

Walter Speller, che notoriamente non si spertica in elogi e florilegi, lo descrive almost Barolo-like per struttura. Profondo, complesso, con un ventaglio aromatico di ampiezza sconvolgente: un campionario da spezierie e orti botanici. Fitto già nella qualità del colore, si muove lento e offre profumi intensi in lunghe, eleganti folate successive: più scure le prime di bosco, terra, tè, radici e visciole. Acquista via via luce e slancio nei richiami a spezie chiare, origano, salvia, amarena, ribes, foglia di vite e incenso in grani. Bocca di grande spessore ed energia, materica, severa anche per i tannini massivi, radenti e maturi, che dominano lo sviluppo anche per i riflessi gustativi (cacao amaro, fumé, fiori secchi) ma non bloccata. Dopo l’impennata del 2010 mi auguro che sia tornato a prezzi meno ultraterreni. Di certo il suo resta, per chi se lo potrà permettere, un titolo high-yield anche in termini di piacere futuro. E comunque a lunga scadenza.[/wc_box]

Le Ragnaie V.V.

[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

Pieno, profondo, dinamico e persistente. Fermo ma diffuso e fine nella presa. Al naso si mostra poco e accenna a terra, pietra, sottobosco e salagione. Al palato è disteso, continuo e coinvolgente in progressione, incardina la potenza e il calore in uno slancio perentorio e lungo, con frutti rossi e neri dolci, sublimati, resi in essenza e in alta fedeltà, cui si aggiungono spezie e legni nobili in filigrana. La pressione tattile è diffusa e delicata ma accompagna a lungo, con eleganza e soddisfazione.[/wc_box]

Lisini Ugolaia

[wc_box color=”success” text_align=”left”]

Una delle più felici suggestioni del bere risiede nella metafora del vino che ti parla. Ugolaia è in tal senso un vino biblico, di poche e potenti parole. Naso al limite dell’anosmia, solo tracce di sasso, iodio e carne. Bocca potente e a trazione integrale, presa implacabile e progressione trascinante: l’impressione di densità e concentrazione passa quasi in secondo piano per tensione ed energia infuse. Tra tannini battenti, la chiusura di questo Brunello è sorprendentemente fresca con cenni balsamici e di after eight. Persistenza tra le più durevoli.[/wc_box]

Mastrojanni Vigna Loreto

[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

Vigna Schiena d’Asino non pervenuto: sconforto, anche perché si vocifera che i mercati esteri abbiano fatto la parte del leone. Ma con Vigna Loreto si trova ben più che una consolazione. Brunello austero, concentrato ed elegante, coalizza felicemente parti chiare e scure, molteplici e di diverso registro, perciò difficili da mettere assieme: arancia, visciola, spezie, cola, iodio, radici e note balsamiche intense e complesse. In bocca ha la tensione e l’energia trattenuta del grande vino in potenza, è succulento di frutti rossi e agrumi, sapido, pienezza e forza del tannino radente, da stondare ma non allegante. E soprattutto ha un passo di slancio e di grazia che reclama il sorso più che l’assaggio.[/wc_box]

Poggio Antico Altero

[wc_box color=”success” text_align=”left”]

Più elegante del Brunello d’annata che lo era già molto, più misurato ed essenziale. Si sente il legno ma non stona, è incorporato e sa di raspo maturo, tè e china; il senso lo danno mora, cenere, ciliegia, rabarbaro, erbe amare; il senno l’espressione unitaria, non additiva. Succulento, dettagliato e polposo al palato, richiama visciola e ribes maturi, ha presa elegante e slancio, bel corpo, progressione ancora lenta ma continua e godibile, tannini di buona caratura e molto fini.[/wc_box]

Tiezzi Vigna Soccorso

[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

Concentrazione e stratificazione, profondità, finezza e complessità nell’espressione aromatica – prevalgono i toni scuri di viola, china, sottobosco, muschio, mora, ribes nero. Dopo, e sullo sfondo, terra e mare, ferro e sale, legno di rosa, pigna. Bocca molto elegante: i tannini, piccoli e avvolgenti, apprendono subito e non asciugano. Emerge la vena minerale ferrosa e terrosa insieme a visciola e rose. Progressione serrata e continua, sviluppo aromatico contenuto e preciso, molte emozioni in fondo con un acuto calorico a rilanciare aromi di frutta, radici e fiori. Un altro canone, anche per quest’anno.[/wc_box]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.