Città Altra EconomiaImmaginavo che non ci fosse il pienone, ma così poca gente sabato a Natural Critical Wine non me l’aspettavo.

L’edizione di marzo era ben più ricca di produttori e, cosa importante, di visitatori. Non so quanta gente sia andata la domenica, ma l’aspetto della fiera sabato scorso è stato quanto meno deludente.

Della qualità degli assaggi parlerò in un secondo post; erano presenti vini molto ben fatti (con qualche eccellenza, naturalmente).

Mi chiedo, ed immagino che anche qualche produttore si sia posta la stessa domanda, che senso possa avere organizzare una fiera del vino in un periodo in cui alcuni produttori avevano appena terminato la vendemmia, con tutto il lavoro di cantina in via di svolgimento. Un paio di aziende di quelle in elenco non sono nemmeno venute, molto probabilmente per via della vendemmia non ancora completata.

La Città dell’Altra Economia, dove era ospitata la fiera di Critical Wine, è un bel posto, tutto sommato. A due passi dal MACRO, il Museo delle Arti Contemporanee di Roma, proprio sotto Monte Testaccio, nel cuore di Roma, cinque minuti a piedi dalla fermata della metropolitana. 

Immagino che se si fosse svolta tra un paio di settimane ci sarebbero state più adesioni; anche laCritical Wine parte di comunicazione della manifestazione ha lasciato abbastanza a desiderare. 

Peccato, perché i vini presentati meritavano un’altra accoglienza, anche e soprattutto per quei piccoli produttori che vi si affacciavano per la prima volta.

Un’occasione mancata, ma soprattutto così si sfiduciano i piccoli produttori, quelli che hanno fatto uno sforzo notevole per portare le loro piccole produzioni ad un evento di due giorni: affitto del banco, viaggio, eventuale pernottamento, bottiglie aperte. 

Ripeto che io sono stato solo il sabato, son venuto via che saran state le cinque del pomeriggio, ma tutto questo afflusso non l’ho visto. Spero che la domenica sia andata diversamente.

 

4 pensiero su “Critical Wine, perché adesso?”
  1. Io ci sono stato la mattina, dalle 11.30 circa alle 13. Confermo la ridotta affluenza di pubblico, soprattutto rispetto alla precedente manifestazione di marzo. Magari sarà dipeso dalla scarsa pubblicità dell’evento? Un ulteriore appunto: vedo dalla foto che forse un cartello alla fine l’hanno messo, ma la mattina, entrando da ponte Testaccio, non c’era uno straccio di cartello/indicazione/volantino/addetto che indicasse dove si svolgeva la fiera. Anzi, non essendoci praticamente nessuno nei dintorni, l’ignaro visitatore che entrava all’ex mattatoio poteva tranquillamente pensare di aver sbagliato indirizzo… Spero che almeno la domenica la situazione sia migliorata. Confermo invece l’ottimo livello degli assaggi.

  2. si, Valerio, sembrava quasi che dovesse rimanere una cosa per pochi intimi. Meno male che ci siamo rifatti con le etichette degustate 🙂 Grazie del tuo passaggio qui

  3. A me la cosa fa piacere, Andrea. Però sabato c’erano veramente quattro gatti (almeno fino a quando son stato io). Direi che forse andrebbe pubblicizzato meglio, magari rivolgendosi al mondo dei blog o, anche, sfruttando la vicinanza del MACRO: ingresso scontato se ci si presenta con il biglietto del museo, ad esempio.

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