FIVI Mercato dei Vini
Il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti

Il viaggio verso Piacenza al Mercato dei Vini di FIVI, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, inizia sul serio quando prendo il treno da Bologna, dove incontro un umido cielo grigio ferro che fa sembrare la giornata ferma alle 7 del mattino nonostante siano già le 10.

Il treno attraversa una campagna dritta e piatta come una camicia appena stirata, si ferma in stazioni che sembrano tutte uguali, velate di gocce di pioggia.

A Piacenza si arriva puntuali ed ho a mia disposizione venti minuti prima che arrivi la navetta che dalla stazione mi porti alla Fiera; ne approfitto per un caffè, fermandomi a guardare il traffico ordinato e le persone che camminano senza disordine.

Bisogna dire che un evento enologico ben organizzato come il Mercato dei Vini di FIVI fino ad ora non l’ho ancora trovato, gli anni precedenti così come questo.

Ottima la comunicazione sul sito e su Facebook grazie all’efficiente ufficio stampa diretto da Laura Sbalchiero, così come l’accoglienza e le informazioni. Il materiale per la stampa è contenuto in una chiavetta USB decisamente ben fatta e con documenti interessanti ed esaustivi.

FIVI Piacenza
Ingresso alla fiera del Mercato dei Vini FIVI

La disposizione dei banchi consente di muoversi bene senza accalcarsi troppo, i ragazzi nello stand gastronomico fanno quel che possono per smaltire la coda di visitatori in attesi di panini e pisarei e fasò. Complimenti agli organizzatori.

Anche gli oltre 250 produttori presenti sono di buon livello come sempre, le note punte di eccellenza e qualche etichetta che non conoscevo; soprattutto tra i piemontesi ho trovato un livello qualitativo davvero alto.

Il primo che incontro è Fabrizio ‘Enofaber‘ Gallino, l’autore di Vino in Valle, un viaggio tra i vignerons della Val d’Aosta; al suo banco si avvicendano pian piano vari personaggi, ma abbiamo ancora tempo per scambiare, finalmente, due parole dal vivo anziché virtuali. Si parla di vino e di turismo, di viaggi e di tempo che non basta per vedere, assaggiare, conoscere.

Vedo Luca Ferraro di Bele Casel, ed assaggiando un calice del suo delicato, profumato, dissetante Prosecco colfondo, provo a chiedergli della protesta che il FIVI inizierà all’inizio del 2015.

Il nuovo Regolamento Unico della Vite e del Vino, infatti, impedirà ad un produttore che non ha un vino DOC o DOCG, di scrivere sull’etichetta e addirittura sul proprio materiale pubblicitario la zona di produzione del proprio vino, se questa zona è il nome di una denominazione. Ad esempio un vignaiolo veneto che non produca vino della DOC Veneto, non potrà quindi dire che il suo vino viene da quella regione. Non è l’unica stranezza di questo nuovo Regolamento, ma questa è la sottolineatura che i vignaioli FIVI fanno a questo testo.

Non riesco a chiacchierare a lungo con Luca, perché impegnato a spiegare il suo vino ad una buona moltitudine di assaggiatori seriali. Ma conferma, dall’alto del suo sorriso contagioso, che la protesta andrà avanti fino a che non riusciranno a farsi ascoltare da chi potrebbe modificare questa normativa.

Tutti i produttori a cui ho chiesto sono dello stesso avviso, una comunione di intenti che spero presto possa dare frutti positivi.

Dopo aver assaggiato altre ottime cose tra i banchi della fiera, mi prendo una pausa per una chiacchierata con Michela Pierallini, esperta di comunicazione e di vini, a parlare di turismo e di come il vino potrebbe trainare un settore che, nonostante continue assicurazioni da parte dei vari governi italiani, viene sempre più penalizzato con tagli dei fondi ai musei, alla manutenzione delle opere storiche, alla cura del territorio.

Andiamo a finire a parlare di varie cose, è soprattutto l’entusiasmo di Michela a colpirmi, progetti che non trovano finanziatori, idee che rimangono nel cassetto per miopia degli stessi a cui porterebbe vantaggi, ma anche molte cose fatte ed in corso d’opera. Giungiamo alla unanime conclusione, evidente, che la sinergia tra il settore gastronomico, enologico e culturale sembra ancora essere al di là da venire.

Inizia a farsi tardi, tra poco mi parte la navetta per il ritorno a Piacenza dove prenderò il treno per Bologna e, da lì, un treno veloce per Roma.

Le cose non andranno esattamente in questo modo, ma ve ne parlerò in un post che potrete leggere su Il Vino Viandante.

Ad Maiora!

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