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Vino e salute


Sembra proprio che i ricercatori siano tutti lì, a cercare di capire se il vino faccia bene alla salute oppure no. 

Fino a qualche tempo addietro uno dei componenti del vino (rosso), ossia il resveratrolo, pareva essere un ottimo rimedio per migliorare la circolazione sanguigna e addirittura, in qualità di antiossidante, per la prevenzione dei tumori.

Poi, uno studio di pochi giorni fa ha smentito tutto, o meglio ha affermato che l’alcool può essere pericoloso. Grazie tante.

Non è vero che il resveratrolo nel vino aiuti contro queste malattie, anzi le statistiche sembrano dire il contrario. 

Di resveratrolo nel vino rosso non è che ce ne sia così tanto, in effetti, però passare in così poco tempo da panacea a killer mi fa perdere un po’ di fiducia nella scienza sperimentale. 

La sostanza è presente, tra l’altro, anche nel cioccolato e nei frutti di bosco, sempre in quantità minime.

Il resveratrolo ha capacità antiossidanti e anticoagulanti, quindi può
essere un buon aiuto nella cura di determinate malattie. Gli esperimenti sono stati compiuti su pazienti ad alto rischio di ‘sindrome metabolica’, ossia la possibilità di sviluppare malattie cardiache, ictus o diabete. 

Trattati con 150 mg di resveratrolo al giorno, tutti i pazienti hanno mostrato un miglioramento generale della loro condizione, dalla pressione arteriosa diminuita alla riduzione di accumulo di grassi nel fegato.

Per avere la stessa quantità di resveratrolo bevendo vino, in effetti bisognerebbe berne almeno un centinaio di bicchieri al giorno, visto che in media ogni calice ne contiene da 1 a 2 mg. Quindi, invece che una pasticca potreste farvi prescrivere un paio di casse di Montevertine al giorno. Non credo però che ve lo passi il Servizio Sanitario Nazionale.

Parlando di resveratrolo nel vino, non si può fare a meno di citare il celeberiimo Paradosso Francese. Sempre statisticamente, infatti, si è scoperto che nonostante i francesi abbiano una dieta ricca di grassi saturi, così come gli Americani, i gallici hanno un rischio di soffrire di malattie cardiovascolari pari ad un terzo degli USA. 

Quindi, hanno concluso i ricercatori, visto che l’unica differenza è che i francesi bevono vino, il merito deve risiedere nel nettare di Bacco.

Potremmo dire lo stesso, in effetti, dicendo che il merito è del fatto che i francesi non hanno il bidé.

Comunque sia, oltre che al nostro morale, a qualcosa il vino deve pur fare bene.

Ad esempio, con il vino si cura la carie, e la salute dei nostri denti passa attraverso un buon bicchiere di rosso.

Già, adesso sembra che i batteri responsabili della carie, i cosiddetti biofilms, vengano efficacemente sconfitti da un buon bicchiere di vino, anche di quelli senz’alcool che ormai vanno di moda negli USA.

Non credo che vi laverete mai i denti con un calice di Brunello, ma in caso spero di non incontrarvi mai in metropolitana seduti vicino a me.

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