FIVICredevo fosse colpa del finestrino del treno opacizzato dalla polvere ed invece il grigio compatto attraverso cui intuivo il panorama era nebbia. Fortunatamente appena arrivato a Piacenza per il Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti, ha iniziato a nevicare, anche se erano solo gocce solitarie di pioggia e nevischio.
Ma, per Bacco!, l’atmosfera all’interno del padiglione del centro fieristico dove si svolgeva la terza edizione della fiera di FIVI era decisamente più calorosa e notevolmente più calorica.
A me piacciono le fiere che si svolgono in un padiglione, anziché in FIVIsale pur belle di ville o alberghi; è più comodo girare tra i banchi, la ressa si diluisce tra gli stand, non si crea il fastidiosissimo effetto supermercato per cui non si riesce a parlare tranne che strillando. E soprattutto con un solo grandangolare colpo d’occhio riesci a vedere tutto e tutti.
Come sempre avevo fatto i compiti a casa, elencandomi i vini assolutamente da assaggiare, bollicine, bianchi, rossi (accidenti, il Prosecco Colfondo dove lo azzecco?); ovvio che questi appunti, con tanto di numero d’ordine, siano stati solo un bell’esercizio di autonomo erotismo cerebrale.
FIVI_7Entri nel salone e ti rendi conto che quel che importa è salutare amici, conoscere quelli che fino a quel momento erano solo contatti su qualche social network, e soprattutto assaggiare buoni vini.
Banchi disposti senza ordine geografico, così da passare direttamente dalla Campania al Trentino, dalla Sardegna al Piemonte, con l’unica logica della piacevolezza del degustare ottimi prodotti. 

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