FIVI
Barbera e culatello

Il profumo del culatello mi ha colpito immediatamente, sarà che era ora di pranzo, così due barbera, quella de I Carpini e quella di Cascina Garitina, hanno accompagnato un paio di panini.
E poi via con lo Chardonnay di Armin Kobler, un vino profumato e sapido, pulitissimo, una entrée di gran classe per il mio primo FIVI, poi l’indomo sangiovese Riserva 2009 di Marta Valpiani.

Mi vede da lontano, grazie alla sua altezza, uno dei vignaioli che conosco bene, Stefano Papetti dell’azienda De Fermo, il banco pieno di appassionati del suo vino; ragazzi, se proprio devo dire, il suo Cerasuolo è un prodotto di gran classe. Bevetene, mi raccomando con moderazione, ma bevetene.
FIVI_4Si continua con I Carpini, il Brezza d’Estate dai profumi ampi come un campo da calcio, la Barbera fresca e potente del Bruma d’Autunno, le bollicine del Chiaror sul Masso. Il Timorasso tra le mani di Paolo Carlo è un vino di alta levatura.
Il Don Chisciotte di Pierluigi Zampaglione, Fiano in purezza, 2009 e 2011 sul banco e nel bicchiere ad erogare profumi di nocciole, di albicocche, di buccia d’arancia, una ventata d’estate a contrastare il tempo metereologico all’esterno del padiglione. Grande palato, ottima struttura e longevità da grande bianco.
Passo ancora al Piemonte, con le Barbera di Cascina Garitina, la FIVI_10classica Bricco Garitta, una rifermentata in bottiglia (Morinaccio), una da uve appassite (Rugiada). La bottiglia di Villalta senza solfiti aggiunti, mi è piaciuta, è una Barbera più dura, verde, l’acidità che fa capolino e che attende, un vino da lungo periodo.
Ed ancora, il pignoletto di Orsi, anche in versione col fondo, in equilibrio tra morbidezza e freschezza, mettere a tavola con praticamente qualunque cosa e bere, dissetarsi, godere della piacevolezza leggera di questo vino. Niente meditazioni, please.
Che dire poi dei vini della Val d’Aosta di Grosjean.
Una batteria della sua produzione con, a mio avviso, Fumin eFIVI_9 Torrette superiore bottiglie di gran classe, profumi erbacei e agrumati il primo, spezie rosse e nere il secondo. Merita una degustazione a parte, con più tempo per assaporarli tutti. Spero che presto, se Fabrizio Gallino si troverà a passare a Roma per presentare il suo libro Vino in Valle, si possa unire una serata di lettura con una serata di degustazioni.
FIVI_8Il finale è del Prosecco Colfondo Asolo DOCG di Bele Casel, e dove trova il tempo Luca Ferraro per fare un vino del genere, tra fiere e arrampicate in mountain bike, non riesco proprio a saperlo. Profumi, sapidità, freschezza, un vino che deve essere bevuto assolutamente in compagnia di buoni amici e di buon cibo.
Ne scordo alcuni, gli appunti dopo un po’ vanno a farsi benedire e giro tra i banchi per assaggiare, parlare, ascoltare.
Finisco con qualche acquisto, lo zaino è ben pieno di bottiglie ed ho una latta d’olio di Stefano.
Una fiera ben organizzata, comoda la navetta dalla stazione di Piacenza fino alla Fiera, discreto il libretto con le note sugli espositori.
Se proprio vogliam trovare il pelo nell’uovo, sarebbe stato simpatico trovare una tracollina e magari un guardaroba.
Alta la qualità dei vini presentati dai Vignaioli Indipendenti, senza disquisire di solfiti, naturalità o biodinamica; erano vini, fatti con serietà e con tanto lavoro e come tali presentati, ogni produttore come li sa e li vuole fare. Che è poi quel che conta davvero.

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