Settimana importante per il vino, con ViniVeri a Cerea, VinNatur a Villa Favorita di Sarego e naturalmente il Vinitaly a Verona.   L’account Twitter più attivo è senz’altro  quello di ViniVeri (@Naturalwines), con retweet dell’hashtag #viniveri e post propri. Vinitaly (@VinitalyTasting) è più istituzionale, videointerviste di politici di vario livello. VinNatur (@VinNatur) usa Twitter quasi esclusivamente per rilanciare foto inviate su Facebook. E’ però interessante vedere il video girato da VinNatur durante la fiera.  

I grandi nomi del vino non mancano in nessuna delle tre fiere, tutti i cinguettii lo confermano, per Vinitaly è ancora presto tirare conclusioni ma sarà sicuramente un successo.

A Cerea, la mia preferita delle tre per il clima generale e per la location, mi è parso di vedere più affollamento rispetto agli anni passati.

 

Vediamo il resto del mondo, iniziando con una notizia che, prima o poi, ritroveremo su qualche post di Facebook o rilanciata da un giornale che non sa fare due conti. Il sito Vinography riporta la notizia della CBS che una azienda specializzata in sistemi di analisi dei liquidi, la BeverageGrades, ha scoperto che il vino contiene fino a 4 o 5 volte la quantità di arsenico massima ammessa nell’acqua. Orrore, dirà qualcuno, che abbiamo bevuto fino ad ora? Detta così, in effetti è piuttosto spaventosa. Ma basta farsi due conti per rendersi conto che per arrivare al limite di arsenico assimilato occorrerebbe bere almeno un litro di vino al giorno per un’intera settimana. Ora, a parte il periodo delle fiere enologiche, se bevete un litro al giorno, tutti i giorni, il vostro problema è l’alcolismo, non certo l’arsenico.   Su Wine-Pages.com, Tom Stevenson parla delle degustazioni a punti e dei vari ‘Judgement’ organizzati da varie associazioni enoiche.  Se la prende con quelle dell’OIV, ma il discorso è valido per quelle di chiunque altro, a mio modo di vedere. Il sistema dei punteggi, il loro calcolo, le statistiche, alla fine sembrano pilotare i risultati solo verso alcune etichette piuttosto che altre o, nella migliore delle ipotesi, quello che si sta giudicando “…è solo fantasia”.

E rimanendo in tema di degustazioni, di sentori e iperboli botaniche, leggete quanto scrive David White su Grape Collective.  L’incipit dell’articolo è fulminante: “Un bicchiere di Cabernet Sauvignon è stato descritto come ‘potente e di corpo’. Un altro è stato descritto come ‘sottile e raffinato’. La sola differenza? La musica suonata mentre le persone bevevano il vino“. Per questo, si potrà rispondere, le degustazioni a punteggio avvengono in silenzio religioso, in stanze bianche e ben areate, senza finestre, con i paraocchi sui tavoli, proprio per togliere questo ‘bias ambientale’ che falserebbe i giudizi. Mmmh, sicuri che sia così? Lo stato d’animo, le persone incontrate prima della degustazione, decine di fattori diversi possono alterare il giudizio del degustatore. L’articolo riporta studi psicologici, ma servono solo a dare peso scientifico a quanto sapevamo già. E poi, infine, sentire il caffè piuttosto che il cacao, in un vino, o non sentirlo affatto, forse non è così importante come sembra.

Un articolo interessante è quello letto su Wine Turtle a proposito delle differenze tra vino biodinamico e vino biologico. L’articolo, tutto sommato, è ben fatto e spiega con qualche tabella, quali siano le differenze e le comunanze tra i due modi di fare vino. E’ interessante soprattutto per i riferimenti citati, siti e libri che si occupano dell’argomento.

La palma di articolo migliore se la aggiudica, questa settimana, Alfonso Cevola sul suo blog On the Wine Trail in Italy, con un post sulle Langhe scritto durante l’eclissi (parziale) di Sole della scorsa settimana. Un bell’esempio di scrittura sul vino.

Il video di oggi è ripreso dal film Arrivano i Gatti, con I Gatti di Vicolo Miracoli, ed il brano è Verona Beat. Buona visione

https://youtu.be/9-PkkRjsfLM

 

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