Dopo un periodo di bassi finanziamenti, le startup di turismo e prenotazione in genere tornano a interessare i Venture Capital. Occorre dire che fra tutte le startup, quelle che si occupano di viaggi, turismo e prenotazione hanno avuto andamenti altalenanti.
Nel 2019 i finanziamenti erano al massimo, trainate anche all’ingresso in borsa di AirBnB. Tutto il settore del turismo, viaggi d’affari, pianificazione di viaggi e naturalmente enoturismo era comunque sotto l’attenzione dei finanziatori. Il 2020 ha visto la spesa per viaggi ridotta a zero, spesa che ha iniziato a risalire nel 2021 come in tutti i settori. Come ho scritto in un post precedente a proposito degli investimenti nel Food&Beverage, la crescita è stata notevole ma indirizzata più attentamente.
Prenotare un viaggio torna ad essere interessante
Ad esempio TravelPerk, una piattaforma spagnola di viaggi d’affari nata nel 2015, ha raccolto $104 M, con una valutazione di $1,4 B. Precedentemente Klook, una startup di Singapore che si occupa di prenotazioni e attività per il tempo libero, ha raccolto $210 M. Questi naturalmente sono i round più grandi, ma anche gli altri stanno andando piuttosto bene, come per la berlinese GetYourGuide, 85 milioni di dollari, o la californiana Kasa Living che ha ottenuto 70 milioni di dollari.
Secondo alcune analisi, il settore turistico ed enoturistico sta sperimentando una ripresa, portandosi appresso le startup di turismo e prenotazione. Sono aumentati i viaggi d’affari e gli spostamenti per riunioni e conferenze, gli eventi fieristici sono tornati ad essere importanti. Le piattaforme che si occupano quindi di prenotazione di visite e meeting hanno ricominciato ad avere una buona importanza.
Quando Klook ha annunciato il suo finanziamento, ha sottolineato che nei mercati asiatici il 2023 è stato il primo anno in cui il settore dei viaggi è tornato positivo. Il che si riflette nell’utilizzo di app e sistemi digitali per il booking degli eventi. Questo aumento di turisti ha in qualche modo portato con sé anche alcuni problemi, primo fra tutti quello dell’overtourism, la saturazione delle mete turistiche, in Europa e negli Stati Uniti. Per questo le mete asiatiche sono state gettonate.
Prossime public company del turismo
Alcune di queste startup potrebbero quotarsi in borsa già nel 2024. Ad esempio Navan, ex-TripActions, avrebbe presentato una IPO nel settembre 2022. L’azienda fornisce software per la gestione delle spese e dei viaggi aziendali, è nata nel 2016 ed ha raccolto fino ad ora 1 miliardo di dollari. Il licenziamento del 5% del personale a dicembre del 2023 è spiegabile quindi solo per migliorare la sua redditività.
Altra startup interessante è Turo, che si occupa di noleggio auto e con tutte le intenzioni di quotarsi in borsa: nei primi 3Q del 2023, ha registrato entrate per 666 milioni di dollari, con un aumento di quasi il 20% rispetto al periodo precedente.
Le startup del settore naturalmente stanno beneficiando di questo ritrovato amore per i viaggi, startup di turismo e prenotazione tornano ad avere un certo peso nel portafoglio degli investitori.