I produttori della Georgia a ViniVeri 2013 a Cerea erano tutti nella stessa fila, parlavano, sorridevano, spiegavano. Tutto in inglese, certo, ma ci si capiva.
Solo due non parlavano alcuna lingua da me conosciuta: Kakha Berishvili e il prete di Alaverdi Monastery, il primo aiutato dal collega al banco vicino mentre il secondo era accompagnato da una ragazza bruna che traduceva in inglese.
Il bello è stato quando ho preso qualche biglietto da visita, scritto con caratteri tipograficamente molto belli: arrotondati, artistici e completamente incomprensibili. Solo dopo mi sono accorto che sul retro le scritte erano fatte con il solito, caro, conosciuto alfabeto arabo.
La storia dell’alfabeto georgiano è particolare e complicata, per me, quanto l’alfabeto stesso.

Intanto la parola alfabeto come la intendiamo noi non esiste. La lingua georgiana è infatti originata da tre differenti linguaggi, il Mingrelian, il Laz e lo Svan, tutte scritte con l’alfabeto georgiano chiamato Mkhedruli.
Questo tipo di scrittura è a sua volta la derivazione del più antico Asomtavruli, l’alfabeto di alcune scritte ritrovate su una chiesa palestinese intorno al 430 d.C. Questa scrittura è composta tutta da lettere maiuscole (traduzione di Asomtavruli è proprio ‘Maiuscolo’) ed è anche chiamata Mrglovani, che vuol dire ‘Arrotondato’. E’ di chiara origine greca, e mentre gli studenti armeni pensano che sia stato creato da un monaco armeno, quelli georgiani sono convinti che sia stato inventato dal re Farnavaz. Misteri.
Dal IX all’ XI secolo l’Asomtavruli fu lentamente abbandonato a favore del Nuskhuri, un alfabeto più squadrato e composto da sole lettere minuscole, più comode per la scrittura su pergamena.
Nei due secoli successivi fu sviluppato il Mkhedruli, un alfabeto che letteralmente significa ‘del cavaliere’, ed era inizialmente utilizzato per la scrittura quotidiana. Nei testi religiosi veniva usato invece il Nuskhuri, tranne che per le prime lettere delle frasi, scritte in Asomtavruli.
L’alfabeto Mkhedruli è rimasto sostanzialmente invariato, tranne cinque lettere eliminate perché obsolete; il primo libro a stampa in questo alfabeto è curiosamente un dizionario Georgiano-Italiano.