Le Macioche (2010 uscita ritardata)
Riferimenti più chiari a frutta rossa e terra, felce e ferro; evocativo per la delicatezza dei dettagli in secondo piano, erbe aromatiche (maggiorana, salvia) e henné. Bocca di grande impatto, freschissima, infusa di energia che si diffonde in progressione, liquescente e sapida (la sensazione di sale che si scioglie in bocca e reclama il liquido). Buonissimo.
Le Ragnaie
Molto intenso, senza sbavature. Didascalico nel frutto e nell’accenno a sasso e fiume: sensazioni complessive di grande freschezza e integrità. Al palato è illusione dolce, ratta e ingannevole: uno scherzo di ciliegia matura, poi flette subito, sferzato da una dote acida da primo vino. Frutta rossa, felce, curcuma e maggiorana. Calore che supporta e non sovrasta. Tra i migliori.
Lisini
Ampio: profumi di prugna, gelatina di more, gelato di fragola, anice, alloro e in profondità anche la curiosità: butano. Al palato è compresso e lento a svolgersi, caldo e fitto, contratto o concentrato. Da riprovare.
Loacker Corte Pavone
Degustazione presso l’azienda, note già pubblicate su Intravino. Apertura in riduzione, resta dapprima su sentori organici (muschio, pelliccia, salume) e finisce poi per elevarsi con aromi di frutto rosso (ciliegia, sorba matura), felce, rucola, buccia di mela. In bocca è regolare, delicato, vibra di una tensione piccola e compiuta. Si riconoscono la ciliegia e note tenui di menta e fiori. Tannino minuto e rotondo.
Degustazione in privato, aprile 2013. Prova – sia olfattiva, sia gustativa – ancor più convincente che al primo assaggio: meno ridotto, libero dalle note fermentative, più nitido nel frutto (fragola, ribes, susina). Beva piacevole, fresca nei richiami a ribes e fragolina di bosco, di viva tensione.
Mastrojanni
Rosso magnifico, in primo luogo (e secondo tempo) per fragranza, freschezza, varietà e succulenza del frutto – in sintesi: per la nitida evocazione del frutto – prevalentemente rosso; e in secondo luogo (e terzo tempo) per lo slancio coinvolgente, irresistibile, che richiama il sorso e lo ammaestra, anziché viziarlo: è rigoroso e fendente, tutt’altro che carezzevole. Piuttosto uno schiaffo. Ma da prendere e riprendere. Il miglior Rosso.