La DOC Colli Tortonesi è una zona incastrata fra Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia, una zona di passaggio di popoli in migrazione, dalle valli alla pianura, dalla montagna alle valli, dalla pianura al mare, in movimento attraverso le montagne in entrambe le direzioni.

Come tutte le regioni di questo genere, alcune delle genti che vi passarono decisero di fermarsi, portando ognuno il proprio contributo nell’arte, nell’innovazione, nel cibo e nel vino.

Così il Timorasso de I Carpini è fatto da chi dell’innovazione ragionata, dell’andare avanti senza dimenticare lo zaino pieno di storia sulle proprie spalle, ha fatto un suo tratto distintivo, attento sia alla viticoltura che alla comunicazione digitale.

Paolo Carlo Ghislandi (@cascinacarpini) infatti è tra i produttori vinicoli più presenti nella rete, capace di destreggiarsi bene tra un tweet ed un travaso, mettendo nel proprio sito aziendale la stessa cura che utilizza nella produzione dei suoi vini. 

Dalla vendemmia all’imbottigliamento, il processo tiene conto dell’impatto ambientale, come è riportato in retroetichetta, in cui si sottolinea che l’acqua di lavaggio viene filtrata prima di essere immessa nella rete fognaria e che anche i cartoni di imballaggio sono ecosostenibili.

Il Timorasso 2012, acquistato grazie ad una cordata su Vinix, ha una panoramica olfattiva degna dei migliori vini europei, con sfumature che vanno dal dalla mela verde e la buccia d’arancia al miele di castagno, dalla foglia di limone a quella di sambuco, dall’erba fresca di taglio all’affumicatura leggera che ne fa un segno distintivo.

In bocca la salinità non eccessiva e la freschezza della sua acidità ne fanno un vino assai gradevole, con ampi ritorni delle stesse sensazioni olfattive; la morbidezza è soprattutto alcolica, necessaria ed equilibrata al punto giusto.

E’ dunque da bere anche da solo, ma l’alcol da 13,5* ce lo farà apprezzare ancor di più durante il pasto, ad esempio delle trenette al pesto, o ancor meglio dei funghi ripieni con prezzemolo, aglio, pinoli ed uvetta, che è come l’ho abbinato io.

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