Se volete può essere definito un rosé, un rosato, ma il Cerasuolo d’Abruzzo in genere ha la capacità di uscire da questa definizione, un po’ troppo inflazionata di rosati leggerini e spiritosi.

Questo di De Fermo, con Stefano Papetti Ceroni a fare da vignaiolo, è davvero un cerasuolo fuori dagli schemi, come tutti i vini di De Fermo. I metodi di coltivazione seguono le naturali richieste del terreno, non aggiungono prodotti chimici, i trattamenti sono davvero ridotti al minimo. Tutto avviene nel pieno rispetto del territorio e soprattutto per estrarre il potenziale enorme del Montepulciano d’Abruzzo, il vitigno da cui si ottiene il Cerasuolo. Il territorio delle vigne di Loreto Aprutino fa poi tutta la differenza che serve.

E poi il lavoro in cantina, pressatura soffice, contatto con le bucce per portare antociani e tannino quanto basta ad ottenere un colore che raramente si trova in un rosato come se ne vedono troppi in giro.

Il Cerasuolo d’Abruzzo 2018 Le Cince – note di degustazione

Partiamo dunque subito dal colore, che quello di una ciliegia fresca e giovane, rosato luminoso e riflessi aranciati e rosa scuro. Come dicevo, è raro trovare questi colori in un rosato. Ed infatti questo è un Cerasuolo d’Abruzzo, un vino che se viene fatto come lo fa Stefano, è diverso da tutti gli altri.

Si apre lentamente, ma poi i profumi riportano a ciliegia giovane, garofano, rosa rossa e bacche lievemente verdi di un ribes di bosco, e poi muschio e pepe verde; gli aromi sono nitidi e salgono con forza per poi diminuire lentamente, segno di un vino vivo al contatto con l’ossigeno.

In bocca il sorso è appagante, non saprei come definirlo meglio. Fresco, rotondo, dissetante, la sua acidità riporta quella del verde sentito nel naso poco prima. Un vino ottimo da bere da solo ed in abbinamento ad esempio una pasta e broccoli o un sufflé salato di verdure. Potete azzardare anche, come ho fatto io, con un formaggio di pecora semi stagionato aromatizzato con marmellata di cipolla rossa. E se vi piace aggiungere un po’ di peperoncino a pomodoro e basilico per condire gli spaghetti, il gusto è garantito.

Si può bere adesso, se ne trovate ancora qualche bottiglia, oppure aspettare un paio di anni. Chiamate in azienda direttamente.

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