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Critical Wine, gli assaggi – 1

Podere Pradarolo

Prima parte del resoconto di quel che mi è più piaciuto a Critical Wine.

criticalwine_podpra2Inizio gli assaggi con un saluto a Claudia ed Alberto di Podere Pradarolo. Conosco bene i loro vini, per questo mi piacciono. Sono difficili, lo dico per chi non li ha mai bevuti, ma non sono normali vini.  Il loro spumante ha una lievità iniziale che viene subito smentita dal buon corpo del liquido, il Vej bianco 2004 è il concentrato di profumi che è sempre stato, nove anni e migliora ogni volta di più.

Approfitto per mettervi al corrente che Alberto e Claudia stanno portando avanti un progetto di GAT, Gruppi di Acquisto Territoriale; si tratta in pratica di acquistare quote fisse di terreno che andrà ad ampliare la tenuta di Podere Pradarolo, sull’esempio dell’azionariato popolare. Vi terrò informati man mano che avrò notizie in più.

Il bianco Elso 2012 di Fontesecca, azienda di Città della Pieve, mi ha stupito per la freschezza del trebbiano, in blend con grechetto e malvasia da vigne di quarant’anni. Sapidità minerale come nota caratteristica, morbidezza regalata dalla malvasia, lo rendono gradevole nella bevuta, dissetante; pecca forse di freschezza ma in compenso lascia la propria mineralità nel palato. Il terreno è, come mi racconta Paolo Bolla, letteralmente cosparso di conchiglie marine, non fossili, lascito dell’antico mare che ricopriva l’Italia.

Il rosso è il Pino 2010, da sangiovese di vecchie vigne, spezie e legno verde, profumato anche in bocca, con un tannino lieve e ben fatto. Può essere sicuramente bevuto con piacere anche tra un paio di anni.

L’azienda agricola biologica Alla Costiera produce vino nei Colli Euganei, lato padovano; ho apprezzato particolarmente il Biancone, Colli Euganei DOC 2012, a base tocai e garganega,  per i suoi profumi di pera, di nocciola, di legno fresco di betulla. Anche qui c’è stato il recupero di vecchie vignei, possiede una spiccata acidità ed una sapidità accentuata; finale quasi vegetale.

Per i rossi, il Cabernet Franc 2011 si fa riconoscere per l’intenso aroma di peperone, direi arrostito, che è tanto intenso quanto veloce nello sparire, lasciando lievi profumi erbacei e floreali. In bocca ha una buona acidità che equilibra e pulisce il tannino.

Il Vò Vecchio DOC Colli Euganei Riserva 2008 è un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Raboso, il risultato è un vino profumato ed intenso di viola e di prugna, vagamente speziato, di struttura robusta resa più bevibile dal buon livello di freschezza. Anche qui, un 2008 che ha saputo passare bene questi anni e probabilmente ne riuscirà a reggere anche altri tre.

Dall’Abruzzo, era presente una cantina piuttosto piccola,Critical Wine l’Azienda Agricola Colle San Massimo, sulle colline di Giulianova di fronte al mare; producono anche olio.

Il Cerasuolo 2012 si presenta con un bel colore luminoso, profumi forse troppo lievi di ciliegia e di foglie verdi, acidità e sapidità anch’esse leggere; i sentori di un buon vino ci sono tutti, un vino di carattere ma forse ancora timido. Come d’altronde è il proprietario, Enrico Gallinaro.

Il Montepulciano d’Abruzzo 2011 invece è più deciso, sia nelle note di amarena e di vegetazione, che nella freschezza e nella rotondità della bevuta. Credo che a questi due vini manchi solo un poco di coraggio, perché le potenzialità ci sono tutte, soprattutto nella fattura pulita ed onesta. Un mio personale premio al produttore, che spero di incontrare nuovamente in altri eventi.

 

2 pensieri su “Critical Wine, gli assaggi – 1

  1. I vini di “Alla Costiera”, che non conoscevo, sono piaciuti moltissimo anche a me. Fra tutti il cabernet franc e il bianco “Agnese”, un moscato giallo non macerato (purtroppo i bianchi macerati non riesco ad apprezzarli fino in fondo). Aspetto la seconda parte 😉

    1. Come ho scritto forse il Cabernet Franc soffre un po’ troppo del sentore di peperone molto evidente, che però svanisce e non copre. E sull’Agnese hai ragione, un vino molto ben fatto. Grazie del passaggio qui

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