Francia, Note di degustazione

Domaine Sylvain Pataille Marsannay Rouge 2011

Marsannay Rouge vin de France

Marsannay Domaine PataillePoco prima di arrivare a Digione, ultima propaggine della Côte de Nuits, troviamo la regione vinicola di Marsannay, 1200 ettari di vigneti piantati principalmente a Chardonnay e Pinot Noir, con al centro la cittadina di

Marsannay la Côte.
L’appelation è fu istituita in Borgogna nel 1987 come Village AOC Marsannay, e qui è l’unica Village AOC a poter produrre vini rossi, bianchi e rosé, soprattutto da Pinot Gris e Blanc, mentre naturalmente per i rossi è usato il Pinot Noir.
La regione fu un importante transito per i pellegrini che da Parigi o dalla Germania si dirigevano verso il santuario di Santiago de Compostela, raggiungendo Avignone ed infine verso Arles, continuando così lungo la via Tolosana verso i Pirenei. Ancora oggi le cattedrali, e le vigne attorno ad esse, sono una importante meta del turismo francese.

Il Domaine Sylvain Pataille

Il Domaine è nato nel 1999 con un solo ettaro di vigna, per arrivare attualmente a 12,5 tra Pinot Noir, Chardonnay, Pinot Blanc e Pinot Gris, per un totale di 55.000 bottiglie per anno.
Fin da subito, Sylvain Pataille ha voluto utilizzare metodi naturali per la lavorazione della terra e della vigna, fino ad arrivare ad una coltivazione di stile biodinamico su tutto il Domaine.

Le note di degustazione

Il Rouge 2011 è il vino base del Domaine, ed è di una semplicità molto apprezzata durante il pasto.
Belli i riflessi purpurei attraverso l’intenso rosso rubino di questo vino, al naso sono susina e mirtillo a dominare, un breve passaggio erbaceo ed un finale di prugna.
Morbido all’ingresso in bocca, risulta di buon equilibrio tra la freschezza della sua acidità ed i tannini ordinati e leggeri. Il finale è ancora di frutto, con un gradevole ritorno di marasca.

L’abbinamento

Il Marsannay, nel panorama dei vini francesi, è l’unica zona della Côte de Nuits a non possedere nemmeno un 1er cru
Poco male, naturalmente, visto che i vini di questa regione, poco votati ai lunghi affinamenti, hanno da parte loro una leggerezza gustativa che li rende adatti a molte pietanze, soprattutto minestre di legumi e bistecca di manzo in padella, magari impreziosita con erba cipollina e salsa alla senape.

Di Digione, naturalmente.

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