Una buona notizia ogni tanto è necessaria, soprattutto per i piccoli produttori australiani che vedono nella fine dei dazi sul vino fra Cina e Australia il momento di rinascita del loro mercato.
Dazi cinesi come una Grande Muraglia per gli Australiani
Era novembre 2020, quindi tre anni fa, quando la Cina aumentò i dazi sulle importazioni di legname, carne e vino dall’Australia, portandoli fino al 200%. Uno schiaffo enorme al mercato del vino australiano, composto da qualche grande produttore e moltissimi piccoli viticoltori. Sono stati questi ultimi in particolare a dover sopportare la quasi chiusura del mercato vinicolo. Le esportazioni di vino hanno subito un crollo che anche l’anno scorso è stato del 17%, passando da 1 miliardo di dollari prima del 2020 a meno di 30 milioni di dollari dopo l’introduzione dei dazi. La Cina è sempre stata il mercato classico del vino di Down Under, e questo aumento dei dazi sul vino fra Cina e Australia ha peggiorato una situazione che già non era del tutto felice.
A ottobre c’era stato un primo tentativo di riavvicinamento fra i due mercati, ma l’Australia non aveva accettato di rinunciare alle proprie posizioni, come riporta Wine Meridian. Le tensioni fra i due Paesi sembravano aumentare, con il governo di Sidney che teneva orgogliosamente il proprio punto.
La tensione si allenta a ottobre
Poi a ottobre, prima della visita in Cina di novembre del primo ministro australiano, Anthony Albanese, si cominciò a parlare di accordi per la diminuzione o addirittura dell’eliminazione dei dazi sull’export australiano. La trattativa non è stata certo semplice, e si è svolta con la mediazione del WTO (World Trade Organization) per appianare tutti gli ostacoli. Primo fra tutti, la liberazione del giornalista australiano Cheng Lei, detenuto in Cina dal 2020, accusato di spionaggio. Questa è la solita accusa che stati come la Cina fanno ad ogni giornalista che inizi a scrivere quello che vede.
I dialoghi comunque devono essere andati bene, per quanto ne siamo al corrente vista anche la distanza tra noi e i paesi del Sud-Est asiatico e Pacifico. E quindi i dazi sul vino, e sulle altre materie e beni importati, finiranno. Si comincerà con una diminuzione graduale per poi tornare ai livelli pre-2020 entro marzo 2024. Questa scadenza anticipa quanto stabilito l’anno scorso dal WTO sulla fine dei dazi nel 2026, e quindi un’ottima notizia per i produttori australiani. La fine dei dazi sul vino fra Cina e Australia potrebbe anche significare un allentamento delle tensioni internazionali, maggiori aperture da parte cinese.
Ma io non mi fiderei molto.