È molto tempo che non parlo di vino sfuso, definito come vino trasportato e venduto in contenitori e non in bottiglia. A seconda dei mercati la dimensione del contenitore può cambiare (> 60 litri per l’Europa), ma comunque si tratta di vino venduto non imbottigliato. La WBWE tiene una conferenza annuale che l’anno scorso ha visto la partecipazione di 250 espositori e 6500 aziende vinicole da 75 paesi del mondo. L’ultimo post su questo blog è in realtà abbastanza datato, ma potete leggerlo qui.
Imbottigliamento e distribuzione del vino sfuso
Il vino sfuso viene spesso poi imbottigliato dalle grandi catene di distribuzione e dalla GDO che poi rivendono le bottiglie sotto i propri marchi. È soprattutto utilizzato dai produttori di vino in lattina e di bevande alcoliche a base di vino, i cosiddetti hard selzers. Gli Stati Uniti sono grandi produttori e consumatori di vino sfuso, con oltre 3,8 milioni di ettolitri importati. Il loro export è circa il 35% di tutto il vino prodotto negli USA. In totale il vino sfuso rappresenta il 38% di tutto l’export mondiale del vino.
Il mercato del vino sfuso è in crescita, con oltre 40 milioni di ettolitri venduti nel 2021, rispetto ad un totale mondiale di circa 250 milioni di ettolitri, ed un valore di 3,4 miliardi di €. I dati della WBWE (World Bulk Wine Exhibition) riportano 36,83 milioni di ettolitri. Fare delle stime non è mai semplice, ma nel 2021 a fronte di un aumento del vino sfuso in commercio (+7% rispetto al 2020) si è verificata una diminuzione di prezzo al litro. Su I Numeri del Vino trovate tutti i grafici relativi a questo mercato.
Mercati principali
La Nuova Zelanda sta contendendo alla Spagna il primato di vendite di vino sfuso. Le cifre sono dell’ordine di 500 milioni di euro (544 M€ Spagna, 500M€ NZ). Ma mentre la Spagna ne vende 13 milioni di ettolitri, la Nuova Zelanda si attesta attorno ai 3 milioni di ettolitri, e quindi con una performance per litro nettamente superiore. Il prezzo del vino sfuso spagnolo è di 0,38€/litro, per quello della Nuova Zelanda siamo a 0,60€/litro.
L’Italia quindi scende in terza posizione, dopo Spagna (40€/hl) e Nuova Zelanda (250€/hl), con un prezzo di 90€/hl ed un export di 4,1 milioni di ettolitri. La Francia esporta il suo vino sfuso a 216€/hl.

A livello mondiale (dati WBWE) , nonostante un aumento del vino sfuso esportato (+3,7%), si è verificata una diminuzione in valore (-5,1%), portando il prezzo medio a 0,68€/litro. Il dato più significativo però è quello relativo al Regno Unito. Non esportano vino ma sono, o sono stati, i più importanti rivenditori al mondo di vino sfuso. Nel 2019 e nel 2020 hanno commercializzato più di 20 milioni di ettolitri, con un valore di 56 milioni di €, nei due anni precedenti erano arrivati a 30 milioni di ettolitri. Il 2021 invece ha mostrato un calo di ben il 98%, che tradotto in volume fa appena 1,8 milioni di ettolitri di rivendita ed una revenue di appena 3,3 milioni di €.