Già due anni fa abbiamo parlato del SIAN, il Sistema informativo agricolo nazionale, la piattaforma che introduceva la tecnologia informatica anche nel sistema agricolo.

Nel post di aprile 2017 avevamo visto ed analizzato alcune incongruenze e difficoltà della piattaforma, che comunque le aziende agricole e quelle vitivinicole avevano accolto. Alcuni avevano dovuto acquistare software di terze parti per rendere il sistema accettabile nell’uso, ma tutti lo stanno già usando. Con qualche modifica, alla fine i vignaioli stanno usando la piattaforma per inserire i propri dati di produzione.

La FIVI e la piattaforma SIAN

La FIVI però ha qualcosa da dire. La presidente Matilde Poggi ha inviato un comunicato sul sito dell’associazione, in cui chiede al ministro Centinaio del MIPAAF di rendere fruibili i dati anche alle altre amministrazioni. Uno dei punti fondamentali della FIVI riguardo il SIAN era, già nel 2017, che questo sistema doveva eliminare dichiarazioni multiple.

Ad oggi invece le aziende vinicole continuano a produrre documentazione analoga a quella inserita nel SIAN da essere inviata ad altri enti certificatori, all’Agenzia delle Entrate, alle ASL, e così via.

Un passaggio della nota inviata al ministro è piuttosto chiaro:

Chiediamo che il Ministro – dichiara la presidente Poggi – disponga gli atti necessari affinché i Vignaioli non siano più costretti a inviare più di una volta gli stessi dati a diversi interlocutori, così come previsto dalla bozza del Decreto Registri in nostro possesso. E che questa divenga prassi obbligatoria e omogenea in tutte le regioni. I dati caricati sul SIAN devono essere a disposizione di tutte le amministrazioni e di tutti gli enti certificatori

Non si capisce perché gli stessi dati inviati telematicamente, dovrebbero essere prodotti in formato cartaceo per altri enti, o meglio si capisce molto bene.

Condivisione mancante

La piattaforma infatti non condivide i propri dati con altre amministrazioni, che quindi pretendono di avere i dati autonomamente.

Il sistema che poteva essere usato per semplificare la vita burocratica del vignaiolo diventa quindi inutile, rafforzando l’idea che la tecnologia sia inutile o addirittura peggiorativa.

Ci saranno effetti dopo questa lettera? Con le attuali tecnologie sarebbe semplice agganciare i flussi dati del SIAN ad altre amministrazioni, che di certo usano i propri sistemi informatici interni. Viene resa inutile la piattaforma, che già alla nascita non era pensata guardando l’utente; anche statistiche e informazioni sul mondo agricolo, già oggi carenti, potrebbero trarre grande vantaggio dalla condivisione.

Sembra proprio un’altra occasione persa, ed il problema non è certo tecnologico, ma di conoscenza della tecnologia. 

Photo by Beatriz Pérez Moya on Unsplash

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