Tra i vini che si producono nella valle della Loira un posto di eminenza spetta all’appellation di Sancerre dove a farla da padrone, per fama e finezza, è naturalmente il Sauvignon Blanc, sebbene anche il Pinot Noir abbia indiscusse doti di eleganza.
La geologia di Sancerre
Il territorio di Sancerre si trova sulla riva sinistra della Loira, proprio al termine della grande ansa che, partendo da Blois, attraversa Orleans e termina proprio a Sancerre.

Il terreno è composto soprattutto da gesso e silice, lo stesso materiale di cui sono composte le note bianche scogliere di Dover; le masse di terreno scesero lungo la Champagne e Chablis durante il Giurassico fino a fermarsi in questa regione, formando nel contempo la valle della Loira ed una serie di piccole valli con un proprio clima ed uno specifico terreno. Sancerre è situato poco oltre questa zona.
Il territorio della AOC Sancerre può essere suddiviso in quattro zone. Le Terres Blanches sono una serie di colline a occidente di Sancerre, il terreno è gessoso, da cui il nome, sovrapposto a strati di marna e fossili: qui i vini hanno un gran carattere di mineralità; a oriente troviamo le Caillottes, con terreni di ghiaia e calcare, vini minerali ma di poco corpo. La regione denominata Griottes, verso nord e la più prossima alla zona simile al sud dell’Inghilterra, è calcareo-marnosa, originata nel Kimmeridgiano, era geologica che indica il Giurassico superiore; qui sul Mont Damnés, i vini sono particolarmente complessi ed eleganti, e questo consente una grande durata negli anni. L’ultima zona è quella di Les Cailloux, calcareo-silicea, ed i vini di questa zona sono soprattutto minerali.
La storia
I vini di Sancerre sono noti fin dal Medio Evo, di certo dal 582 quando Gregorio di Tours testimoniò l’esistenza di vigneti quando era vescovo della città e stava scrivendo la sua Storia della Francia, prima opera storica francese.
All’epoca, tuttavia, il vitigno tipico di Sancerre era il Pinot Noir e non il Sauvignon Blanc, conosciuto ed apprezzato anche a corte.

Nel 1886 la fillossera distrusse la quasi totalità dei vitigni della zona, come quasi ovunque in Europa, e solo dopo che fu vinta la lotta contro il parassita i vignaioli ripiantarono i propri vitigni, usando però Sauvignon Blanc che sembrava essere più resistente del Pinot Noir. Questa catastrofe agricola quindi è la causa della nascita del Sancerre come attualmente lo conosciamo, e del vicino Pouilly-Fumé, sull’altra sponda della Loira.
La AOC Sancerre fu istituita nel 1936 con il primo decreto delle appellations, comprendeva i vitigni della regione del Berry e prevedeva la caratterizzazione del solo Sancerre bianco; fu solo nel 1959 che fu istituita la tipologia da Pinot Noir, dando origine alla Coteaux du Sancerrois.
La degustazione
Il Domaine de Saint Pierre di Pierre Prieur et fils ha sede a Verdigny, meno di dieci chilometri da Sancerre, ed è quindi nel terreno nelle Caillottes; parte del Sauvignon Blanc proviene dalla zona di Chéne Marchant, molto più a est, e da Mont Damnés, a nord.
Il loro Sancerre 2009 si apre al naso con profumi citrini, pompelmo verde ad esempio, e mela anch’essa verde. Con un po’ di pazienza giungono aromi minerali e salini.
Al palato si riscontra lo stesso svolgimento, una spiccata sapidità e la mela verde ancor più accentata rispetto al pompelmo. La sapidità si riscontra anche nel finale che presenta una leggera nota amara.