sorgente_1Naturalmente non poteva mancare a Sorgente del Vino, qualche assaggio dei vini della zona, ed il modo migliore per gustarne è stato andare al banco di Lusenti, azienda agricola di Ziano Piacentino che potrete trovare anche a Navelli sabato, domenica e lunedì prossimi. Lodovica inoltre mi affiancherà, parlando della sua produzione di vini sfusi.

La Picciona 2007 è bonarda tutta intera, non è addomesticata, è lei. Un bel color rosso porpora profondo, che dal bicchiere lascia andare verso il naso una notevole nettezza di profumi di frutta rossa. Susina e ribes comandano, ma lasciano poi spazio a note di salvia ed alloro e, con un po’ di tempo a disposizione, ai sentori speziati. In bocca è sicuramente dissetante, per nulla affaticante nonostante il corpo evoluto, grazie alla acidità che regala freschezza.

Il Cresta al Sole 2008, Gutturnio Superiore, è il classico uvaggio di bonarda e barbera; qui è lasorgente_3 ciliegia ad essere aroma immediato, la prugna rossa e la mora seguono subito dopo, ed ancora si nota la pulizia e precisione dei profumi. Analogamente al vino precedente, la bevibilità è tratto distintivo e confortante, la freschezza lascia il palato profumato a riprendere gli aromi già sentiti, con un vago finale vegetale. 

Nel capannone di fronte al salone superiore, Fausto Andi, di Montù Beccaria (PV), a cui voglio dedicare una nota speciale. Vinicoltore biodinamico, sebbene non certificato ancora, mi spiega, produce vini da barbera, da pinot nero e da moradella. 

La barbera, in particolare, è l’Ascaro 2007, IGT Pavia Rosso, gran freschezza di profumi, frutta e fiori, una leggera nota medicinale; e freschezza al palato, morbidezza di accompagnamento, un piacevole accordo tra naso e bocca.

Sebbene non sia certificato come biodinamico, Fausto Andi è azienda etica. Nella sua azienda è presente un laboratorio didattico dove operano ragazzi disabili che, ognuno secondo le proprie capacità, trovano qui quella che dovrebbe essere la condizione che ogni società civile dovrebbe consentire loro. 

Spero di incontrare ancora Fausto in altra occasione, così da dedicare al suo lavoro l’importanza che merita. 

sorgente_2Torno nello stanzone sul terrazzo superiore, incontro Aurelio Del Bono di Casa Caterina che versa vino, parla, gesticola, tutto insieme come sempre. E’ uno spettacolo, Aurelio, la sua esuberanza si ritrova nelle sue bollicine, anzi, nei suoi vini.

Mi vede, ci salutiamo, ha una bottiglia in mano e mi versa qualcosa, senza nemmeno aver tempo di vedere cosa sia (scopro mentre lo appoggia sul tavolo essere il suo Brut 2002, pinot noir 85% e chardonnay), ma ne godo fino all’ultima goccia; ci mettiamo a chiacchierare di solfiti, di naturalità, di chi storce il naso di fronte a profumi non convenzionali, benché tecnicamente puliti. 

Proprio lì di fianco, Vergé, con Catherine che parla e spiega il suo vino mentre Gilles sta preparando bottiglie. 

Del Viré-Clessé 2007 ho già detto, era presente Le Haut de Boulaise, chardonnay naturalmente,sorgente_4 aromi citrini e di pompelmo, bocca ricca di sapore e quasi salato.

L’écart 2007 è stata l’altra sorpresa, un vino che per motivi burocratici (l’hanno inventata loro, e spesso ne rimangono prigionieri come noi) non può avere la AOC ed è marcato solo come Vin de Table. Le vigne di provenienza sono degli anni ’20, la produttività è attorno ai 10 hl per ettaro. Il colore è quasi ambrato, e dà subito l’idea di cosa attendersi al naso; grande complessità aromatica di miele e crosta di pane, uva appassita. Calore sulla lingua, morbidezza spettacolare e sostenute entrambe da una freschezza quasi inaspettata, sensazioni di frutta matura e legno affumicato. Uno spettacolo.

 

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