Chi lo conosce sa bene che non parla a vanvera, Angiolino Maule, ed allora ecco qui che come promesso da un paio di anni, è stato definito e pubblicato il disciplinare di VinNatur dei vini naturali, che potete leggere integralmente sul loro sito.

[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

Questo disciplinare di produzione, e il piano di controlli che lo completa, sono il nostro ulteriore passo nella direzione della chiarezza e trasparenza verso chi sceglie di bere i nostri vini. Dal 2008 analizziamo a nostre spese i vini di tutti i soci, ogni anno, per verificare che siano liberi da residui di principi attivi di pesticidi

[/wc_box]

Il regolamento prevede alcune regole di base, come l’uso di soli lieviti indigeni, filtrazioni controllate, nessun uso di pesticidi, vendemmia manuale. Trovate tutto sul sito di VinNatur.

Un manifesto dei Vini Naturali

Angiolino MauleIl dibattito attorno a questo modo di fare il vino è sempre stato acceso, visto che spesso basta pronunciare la locuzione Vino Naturale per scatenare ondate di commenti a volte anche troppo accesi.

Ben venga quindi un regolamento, tutto interno all’associazione, che dia notizia al consumatore che un vino con quel marchio è stato prodotto secondo criteri certi e controllati.

Secondo quanto riferisce Maule sul sito, verranno effettuati controlli annuali realizzati in collaborazione con il MIPAAF, il che significa probabilmente che il Ministero metterà a disposizione i propri protocolli di controllo come base di partenza per stilare le procedure di controllo.

Il patron de la Biancara è stato sempre considerato un duro, per quel che riguarda l’accettazione delle regole da parte dei suoi associati, e questo gli ha attirato critiche ed inimicizie, alle quali Angiolino risponde con un’alzata di spalle.

Troppi disciplinari?

Bisogna anche dire che ogni tanto si sente qualche associazione che fa uscire il proprio ‘disciplinare del vino naturale’, come ad esempio V.A.N., Vignaioli Artigiani Naturali, che ha ripreso il proprio regolamento da quello dei francesi di A.V.N., o i soci Demeter per la certificazione biodinamica.

Tutte operazioni di buon livello, simili nei contenuti, molto meno nei controlli che vengono fatti ai propri iscritti o a chi in qualche modo si adegua alle norme di questi protocolli.

Per Maule invece è proprio nella chiarezza delle regole e nella certezza dei controlli che risiede la serietà, e dico io soprattutto la coerenza, di un disciplinare; in caso contrario è solo una dichiarazione di intenti senza alcuna assicurazione, per il consumatore, che quel vino sia prodotto davvero come viene dichiarato.

[wc_box color=”inverse” text_align=”left”]

Produrre vino naturale significa avere il coraggio di affrontare molti rischi senza il conforto di soluzioni pronte e facili, significa accettare impegni e obblighi, anche morali; per questo essere soci VinNatur è una scelta, non un obbligo. Questo disciplinare non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza. Il nostro obiettivo è dare vita ad un percorso di crescita, dinamico e vivace, aperto ai contributi del mondo scientifico, che consenta a tutti noi di praticare con consapevolezza una viticoltura sana e sostenibile per l’ambiente e per l’uomo (Angiolino Maule)

[/wc_box]

Il lavoro di Maule non si limita a fare lo “sceriffo” (parole sue) per controllare chi sta dentro le regole e chi no, ma si propone di costruire dei percorsi che aiutino i vignaioli ad avvicinarsi alle pratiche del vino naturale.

Il lavoro sul vino naturale

Inoltre lo studio che viene effettuato da VinNatur sui terreni e sulle uve dei propri associati, rappresenta un valore aggiunto per riuscire a proteggere viti ed uva, e quindi ottenere un vino sempre più sano, utilizzando il più possibile metodi non invasivi e chimici.

[wc_box color=”primary” text_align=”left”]

Oltre l’appartenenza ad una associazione, grande o piccola che sia, per il consumatore deve acquistare importanza la conoscenza di un vino, direttamente in cantina o indirettamente in enoteca. E’ per questo che credo fortemente che vino e turismo dovrebbero marciare a braccetto non solo nella parola eno-turismo.

[/wc_box]

Rimane il problema che la frase Vino Naturale non può essere aggiunta in etichetta, perché non è previsto dalla norma giuridica, dalla quale poi discendono i vari Disciplinari delle D.O.

Per questo chiamare ‘disciplinare’ ogni regolamento di qualunque associazione, per quanto seria e corretta sia, è quantomeno fuorviante, sembra voler dare una spolverata di legalità ad quello che è in fondo solo il regolamento interno dell’associazione.

E finché la frase ‘Vino Naturale’ non verrà sdoganata anche in etichetta, chiunque può raccontare di fare un vino naturale se non iscritto ad una delle varie associazioni.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.