Da qualche anno si assiste ad un andamento dei vini rossi in calo, mentre al contrario bianchi e rosati stanno passando un ottimo periodo. I vini rossi hanno sperimentato un calo di apprezzamento da parte dei consumatori, una tendenza che vale per tutto il mondo, non solo per il vino italiano.
Diminuzione dei vini rossi
Come si può leggere su I numeri del Vino, la produzione di vini rossi è diminuita, passando dal 48% al 43% del totale mondiale. Anche il consumo non è andato bene, scendendo da 119 milioni di hl a 115. Questi dati si riferiscono al periodo 2000-2021, tralasciando quindi gli ultimi due anni: purtroppo i dati ufficiali sono sempre fuori sincrono, ma la tendenza sembra abbastanza chiara. Le motivazioni sullo scarso consumo di vini rossi potrebbero stare nei consumatori alla ricerca di vini più leggeri sia di alcol che di corpo. Una analisi che andrebbe fatta è però in base alla fascia di prezzo.
Come riportato in questo post, le categorie dai 6€ in su sono andate molto bene, nell’export, facendo vedere una inversione di tendenza rispetto a 10 anni fa, quando la maggior parte dell’export di vini rossi era nella fascia a più basso prezzo. La tendenza sulla diminuzione del consumo dei rossi è confermata anche dalle analisi e dagli studi dell’Unione Italiana Vini (UIV).
Guardando meglio i vini rossi in calo, nei primi 9 mesi del 2023 i vini fermi hanno mostrato una flessione generale nei volumi del -3,9%, ma il calo maggiore è proprio quello dei vini rossi, con un -4,8%. I più colpiti, con i dati attuali aggiornati a settembre, sono Lambrusco emiliano (-11%), Bonarda dell’Oltrepo’ (-15%), Nero d’Avola (-12%), Montepulciano d’Abruzzo (-6,6%). In generale il calo dell’export dei rossi imbottigliati è stato attorno al 10% in volume. Come dicevo, la tendenza è mondiale, visto che Borgogna ha perso il 13,4% e Languedoc il 19,7%.
Preferiti i vini più leggeri e freschi
Probabilmente la stessa causa che provoca la diminuzione del consumo dei vini rossi è il motivo dell’aumento del consumo di vini bianchi e dei rosati. L’OIV (Organizzazione Italiana Vini) stima un aumento dei consumi da 93 a 101 milioni di hl in 17 anni. Ovviamente anche la produzione è aumentata, passando dal 46% al 49%, che vuol dire da 124 a 131 milioni di hl. In questa quantità occorre considerare anche 30 milioni di hl utilizzati per la produzione di distillati, cognac e brandy, e la produzione di spumanti, che hanno un consumo in aumento. L’Italia è il principale produttore di vino bianco al mondo, 29 milioni di ettolitri, ma i maggiori consumatori sono gli americani. Tutti i dati li trovate ancora una volta su I Numeri del Vino.
Fin dal 2000 il consumo di vini bianchi è andato aumentando, va ancora meglio per i rosati con un incremento del 17%. Ancor più che in Italia, la tendenza è marcata nei nostri mercati di riferimento, Stati Uniti, Germania e Regno Unito, dove sono i vini spumanti a tirare la volata ai bianchi. In particolare gli USA sono il paese con il maggior consumo di vini bianchi, aumentato del 65% dal 2000 al 2021.
Tendenze da studiare per i produttori
Probabilmente, considerando anche il calo della produzione mondiale di vino ed il suo consumo, come scrivevo in questo post, i produttori dovranno riposizionarsi per assecondare il diverso gusto dei consumatori.
Nei rosati è ancora la Francia a detenere il titolo di maggior consumatore, seguita dal Regno Unito che negli ultimi cinque anni sta modificando notevolmente le sue abitudini di bevuta, oltre che ad essere un interessante produttore di spumanti. Per i rosati è sempre la Francia il maggior produttore, il 35% della produzione mondiale, mentre l’Italia è dietro ma in risalita su questo settore. L’aumento di produzione dei rosati è in ogni caso visibile in quasi tutti i paesi produttori, come Sudafrica, Nuova Zelanda, Romania, Cile. I dati sono ancora quelli del 2021, non ce ne sono di più ‘freschi’, quindi la situazione reale al momento potrebbe essere differente. Di certo le abitudini dei consumatori sono in rapida evoluzione, andando verso vini più leggeri e meno importanti, meno ‘seriosi’ se mi passate il termine.