Le statistiche dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) hanno rilevato che nel 2023 la produzione mondiale di vino sarà, mediamente, la più bassa degli ultimi 60 anni.
Produzione e consumi in calo
I dati delle prime stime sulla produzione mondiale di vino del 2023 sono stati presentati dal responsabile del dipartimento statistico di OIV durante una web conference dalla sede dell’OIV a Digione Sulla base delle informazioni raccolte da ventinove Paesi, il 94% della produzione mondiale, la produzione mondiale di vino (esclusi i succhi e i mosti) nel 2023 è stimata tra 241,7 e 246,6 mhl, con una stima intermedia di 244,1 mhl. Il dato è confermato anche dalle analisi sulle esportazioni, come scrivevo in questo post.
Secondo l’OIV ci sono stati “cali significativi nei principali Paesi produttori di vino in entrambi gli emisferi“, che quindi hanno comportato dati così bassi. Le medie poi nascondono fenomeni particolari. Mentre nell’emisfero meridionale Australia, Argentina, Cile, Sudafrica e Brasile hanno registrato variazioni annue tra il -10% e il -30%, l’emisfero settentrionale con Italia, Spagna e Grecia ha registrato le maggiori sofferenze a causa delle cattive condizioni climatiche durante la stagione di crescita.
Solo gli Stati Uniti e alcuni Paesi dell’UE come Germania, Portogallo e Romania hanno registrato condizioni climatiche favorevoli che hanno portato a volumi medi o superiori alla media.
Il grafico qui sopra è preso come al solito da I Numeri del Vino, che presenta anche una analisi molto più puntuale di quella che posso fare io.
Per le eccedenze è una buona notizia
Se vogliamo vedere la produzione in Europa, quindi Italia e Francia, quest’ultima diventerebbe il primo produttore, con 46 milioni di ettolitri rispetto ai 44 dell’Italia. Poco male, in verità, visto che buona parte del vino rimane spesso fermo in cantina. Averne di meno potrebbe dare un po’ di respiro ai produttori, paradossalmente. Inoltre quasi un quarto di vino francese va nella produzione di Cognac, e così il confronto va fatto fra i 34 milioni di ettolitri tra sfuso e imbottigliato e i 40 italiani, togliendo la parte che va a finire nelle distillazioni.
La diminuzione della produzione è una buona notizia anche per l’Australia, che ormai da qualche anno sta affrontando gravi problemi di export, a causa dei dazi cinesi. Ed inoltre il consumo di vino è quasi ovunque in diminuzione.
La produzione mondiale di vino quindi nel 2023 ha subito una battuta d’arresto, e vedremo poi nel 2024 cosa accadrà. Di certo i consumi non stanno aumentando, un altro segnale che forse il vino ha un po’ perso il suo fascino a favore di altri prodotti. Saranno i bravi produttori a trovare le alternative giuste, come potete leggere qui.