Eccoci di nuovo per vedere cosa si dice, e cosa si scrive, nel world wine web, riprendendo i migliori blog ed i tweet più incisivi.

Iniziamo con una piccola lezione di giapponese, grazie al blog di W. Blake Grey, sulle differenze di interpretazione di alcune parole tra le lingue occidentali e quelle orientali. Si parla di saké, non di vino, ma la lettura è ugualmente interessante. Ci fa capire, se pur ce ne fosse necessità, che le parole derivano dalla storia e cultura dei popoli.

Ancora di vino nelle culture straniere parla il post di Wine Folly, con una esplicativa immagine sulla classificazione dei vini tedeschi, in particolare al Riesling. Un disegno ben fatto e quattro paragrafi si riesce a capire tutto dei tedeschi. Ed anche dei loro vini.

Dovete fare un regalo per Natale ad un vostro amico winelover? Nel tweet qui sotto, il regalo definitivo. Non c’è scritta l’annata, e non c’è nemmeno la retroetichetta, ma con il vostro iPhone sicuramente potrete trovare un’app che aggiunga i profumi che desiderate.

Il vino è per ogni occasione, almeno così ci piace credere. Un libro di Sartre? C’è il vino adatto. Un brano dei Nirvana? C’è l’etichetta giusta. Un quadro di Guttuso? Potete andare a guardarlo ma solo se vi portate la bottiglia adatta all’esposizione. Insomma, per parlare di vino spesso si abbinano vini a cose come libri, o quadri, o musica, giusto per avere un aggancio con un’etichetta di cui vogliamo scrivere. Nulla di male, ovvio. Ora però leggete il post di Tim Atkin, che riesce ad abbinare a cose come la disfunzione erettile o la perdita della verginità, il giusto vino. Solo un fine conoscitore dell’enomondo poteva riuscirci. Fantastico.

Sicuramente avete tutti visto le cartoline di Somecards, si trovano per ogni argomento e soprattutto su Twitter. Da ora potete trovarle anche nelle etichette di tre vini californiani. Insieme a 1026 Beverage Co, ha iniziato a produrre tre vini con l’etichetta Somewine, uno Chardonnay, un Pinot Noir ed un blend rosso. Di certo i collezionisti faranno a gara per tenerli sui loro scaffali, probabilmente molto meno per berli.    


Vi piace Star Wars e siete già sulla linea di partenza per andare a vedere l’Episodio VII? Avete sempre sognato di bere un bicchiere nella locanda di Mos Eisley su Tatoine? Perfetto, ora potete farlo, basta andare a Manchester alla convention di Guerre Stellari, e lì trovate la Cantina di Chalmun, con le nicchie uguali a quella dove Luke Skywalker e Obi Wan Kenobi incontrarono per la prima volta Chewbecca e Ian Solo. Non sapete di cosa stia parlando? Allora dovete proprio bere un Banta Milk o, meglio ancora, il Wookie Juice. Ma sbrigatevi, che la convention a dicembre finisce. 

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