Non mancherà molto che in trattoria, alla richiesta del vino ci faranno questa domanda, facendoci scegliere un vino blu.

E naturalmente sto lasciando fuori altri colori, come il rosé e l’orange.

Blue Wine

Era il 2015 quando lessi per la prima volta della creazione di un vino di colore blu, o meglio una bevanda alcolica a base di vino e di colore blu, visto che in Europa il nome vino non può essere dato ad una cosa del genere.

Negli USA invece si, ma è gente che mangia la pizza abbinandola con il cappuccino, quindi non fanno testo. Commercialmente in realtà può essere una vera e propria esplosione.

Loro sono i ragazzi di Gik, una azienda spagnola composta da designer, esperti di social media, informatici, marketing; probabilmente di vino non ne sanno nulla, ma come rendere interessante un prodotto pare di si.

Lo dicono esplicitamente nel motto dell’azienda:

We are not vintners. We are creators

Le vendite fino ad ora non sono schizzate in alto, ma una bevanda del genere fa fatica ad emergere nel panorama tradizionalista dei wine lovers. 

Il vino è prodotto con uve bianche e rosse principalmente spagnole, più un colorante naturale di derivazione antociana ed il colorante indaco per uso alimentare.

Nessuna aggiunta di zucchero, 11.5% di alcool, il che lo rende meno alcolico rispetto ad altri vini generalmente usati dalle nuove generazioni. Sul sito una confezione da 3 bottiglie viene via a 36€, ma in giro (Spagna, Francia, USA) la trovate anche a 11.50€.

We are Gïk and we will change the world

Sarà che sto passando un periodo in cui ho deciso di non stupirmi di nulla, ma trovo l’idea del blue wine davvero geniale.

Marketing geniale

È un modo intelligente e creativo di costruire una nuova bevanda, cosa non facile nel panorama del mercato wine&spirits, e puntare sul colore è davvero una genialata.

Pensate a piatti pieni di nachos, tapas, formaggio e appetizer vari, mentre su tutto spicca il colore di quel che stanno bevendo, un blu elettrico invitante, allegro.

Perfetto per il marketing, ovviamente il suo abbinamento naturale è Instagram.

Le informazioni che trovate sul sito sono esaurienti, e se volete qualcosa in più potete andare nella Newsroom dedicata dove troverete una cartella condivisa su Google Drive da cui potrete scaricare foto e video.

Quelle che vedete qui le ho prese direttamente da loro, in perfetto stile geek. Anzi, Gik.

Notate che sul sito i componenti dell’azienda si presentano esclusivamente con il profilo Linkedin e la loro playlist di Spotify.

Dei geni, l’ho già detto.

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