TLD-2Giusto tre anni fa a Pechino, l’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), la società che si occupa di gestire i domini su Internet, ha deciso di aprire nuovi domini di primo livello.
Per capirci, l’estensione .com del sito Storiedelvino.com è il  dominio di primo livello, o TLD (Top Level Domain), mentre storiedelvino.com è il secondo livello. Il mio sottodominio wineroland.storiedelvino.com è quindi un dominio di terzo livello.

Bene, tra questi nuovi nomi di dominio ce ne sono due che ci riguardano, in quanto appassionati di vino, e sono .wine e .vin; come vedete manca .vino, ma a come sapete il mercato parla inglese e francese.

TLD-1L’apertura di nuovi siti con estensione .wine o .vin porterebbe, a parere dell’EFOW, la Federazione Europea dei Vini di Origine il cui presidente è Riccardo Ricci Curbastro, un grave danno alle aziende europee che basano il proprio sistema di classificazione sulle Identità Geografiche.
L’ICANN infatti metterà all’asta i nuovi domini, e per i due domini vinosi si sono già fatte avanti almeno tre società.

Chi vincerà la gara di appalto avrà poi la possibilità di concedere nomi di dominio di secondo livello (ad esempio storiedelvino.wine) a chi li richiederà, ovviamente a pagamento.

Il vino secondo ICANN

Quel che chiede l’EFOW è di non concedere in modo indiscriminato i nomi a chiunque; potrebbe accadere, secondo l’associazione, che una azienda qualunque possa acquistare un dominio contenente indicazioni geografiche, ad esempio, bordeaux.vin o chianti.wine, che quindi potrebbero essere “…attribuite ed utilizzate da imprese che nulla hanno a che vedere con i vini di qualità delle denominazioni indicate“.

wine_11La buona notizia, per l’EFOW e per i vignaioli europei, è che l’ICANN ha deciso di rimandare di 60 giorni la decisione della vendita dei domini .wine e .vin, sperando che nel frattempo si trovi un qualche accordo tra le associazioni dei produttori di vino europei e le aziende intenzionate ad acquistare questi domini. Sarà difficile, visto che tentativi precedenti sono andati totalmente a vuoto.

Niente Top per i vini italiani

Immagino che l’EFOW chiederà di avere un diritto di prelazione sull’acquisto dei nomi che contengano una Indicazione Geografica, come appunto Rioja, Bordeaux, Chianti, Champagne. Per fare questo però le varie Indicazioni Geografiche dovrebbero avere il copyright sul nome, quindi la Federdoc, che insieme alla omologa CNAOC francese fa parte dell’associazione, dovrebbe, se già non l’ha fatto, registrare i nomi come marchi commerciali. Non penso che il nome Piemonte, o Langa, o Sicilia possa diventare proprietà di FederDoc, ma le vie della legge sono infinite.
La levata di scudi però mi sembra francamente senza senso.
Oggi potrei benissimo fare un sito Chianti.it, se non fosse già registrato a nome di Info Alberghi Srl (tratta di vacanze in Toscana), oppure un sito Champagne.fr, che parla dei vini di Champagne, se non fosse già registrato a nome del Comité Interprof du Vin de Champagne. O anche Barolo.com, nome registrato ma sito praticamente inaccessibile, o bordeaux.fr, che è registrato a nome del municipio di Bordeaux. Il sito franciacorta.biz è già registrato a nome di una azienda di pubblicità, per dire. Fatevi un giro su Whois.net, per curiosità.

Notate che mentre i siti italiani che ho citato appartengono a società che nulla hanno a che vedere con il vino, nel caso dei due francesi la proprietà del dominio almeno possiede una stretta coerenza con l’argomento.

Potrei registrarli, dicevo, se questi nomi non fossero già in uso. Nulla mi vieterebbe però avere un sito chianti.nz, o chianti.eu, o chianti.wine o Barolo.vin dove magari vendere scarpe o mobili, o viaggi turistici. O rivenderlo a mia volta ad una qualsiasi azienda vinicola.

In ogni caso sono trascorsi tre anni e non mi sembra che la federazione delle indicazioni geografiche abbia provato a mettersi in lista per l’asta o registrando nomi di domini a rotta di collo. 

Quale truffa potrebbe mai perpetrare, ai danni di noi consumatori, una azienda che si impossessi del dominio lugana.wine, o etna.vin? 
Immagino invece che i vari presidenti dei consorzi delle Indicazioni Geografiche abbiano già un grande progetto da mettere in piedi sul web, che si avvarrà di questi due nuovi top level names.
In caso contrario, la Federdoc sta facendo sul web una polemica senza alcun senso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.