Vediamo allora i dati più aggiornati sul esportazioni del vino, sia in Italia che nel mercato mondiale. Queste informazioni completano il panorama del vino in Italia, insieme al report Mediobanca di cui scrivevo in questo post. Qui mi farò aiutare come spesso faccio da I numeri del Vino anche per il trend dell’export nel mercato mondiale.
Export del vino nel mercato italiano
Dal grafico è chiaro che le esportazioni del vino sono in diminuzione ormai da quattro mesi, a luglio il calo è stato del 5%. Il nostro storico acquirente, il Nord America, è diminuito del 17%, con gli USA sotto dell’8%; il mese di luglio è stato il peggiore, con un calo del 15%. Gli altri due mercati tipici del vino italiano, Germania e Regno Unito, sono invece in parità, con gli spumanti anche in lieve crescita.
Il mese di luglio ha visto il valore dell’export a 684 milioni di €, portando da inizio anno un saldo negativo a -1,2%. Il totale degli ultimi 12 mesi (agosto 2022-luglio 2023) è a 7,81 miliardi di euro, al di sotto degli 8 miliardi dello scorso anno. Il settore degli spumanti è quello che funziona meglio e che riesce a limitare la tendenza negativa.
Con un calo del 5.1% si chiude il mese di luglio per le esportazioni italiane. Da inizio anno il saldo è dunque negativo -4.45 miliardi. In altre parole, se l’andamento corrente non si ribalta in una crescita nella parte finale dell’anno, l’obiettivo degli 8 miliardi appare fuori portata.
Fino ad ora sono proprio gli spumanti che tengono nelle esportazioni del vino, in crescita del 3.6% nel mese e 201 milioni. Nei primi 7 mesi il saldo è +3.3% e 1.2 miliardi. Invece, i vini in bottiglia hanno subito un pesante calo in luglio, -10% circa, che ha portato il saldo da inizio anno a -3.1% per un valore di 2.97 miliardi di euro. Anche in questo segmento hanno contribuito negativamente gli USA, che pesano per 22% del mercato dell’export, il Canada, che vale il 5%, e la Svizzera, che pesa il 4%.
Andando nello specifico, nel periodo gennaio-aprile 2023, la Francia continua a dimostrarsi un buon mercato, con 107 milioni di euro di vino italiano importato (+24,8%). La Svizzera vede una diminuzione di 135 milioni di euro, mentre l’Austria per le esportazioni di vino italiano vale 41,5 milioni. La Germania si conferma a 368,7 milioni di euro, mentre la Danimarca ha calato gli acquisti di vino italiano di ben il 16,4%.
Esportazioni mondiali di vino
Approfittando ancora dei numeri del sito di Marco Baccaglio, vediamo anche l’andamento dell’export mondiale di vino.
Anche in questo caso si registra un calo del 2%: sommando i dati dei primi 11 paesi produttori, passano da 15,5 miliardi di € del 2022 a 15,2 del 2023, dati riferiti al primo semestre di entrambi gli anni. Al di là della diminuzione del valore, bisogna notare la diminuzione in volume di vino totale esportato.
Il calo del 6% rispetto all’anno scorso si somma al 6% del 2022 rispetto al 2021. In questo panorama di dimunizione dei consumi, Italia, Francia e Spagna, ossia il 50% del vino prodotto al mondo, se la cavano comunque in modo non disastroso, con un +3% in valore della Francia e sostanzialmente la parità di Italia e Spagna.
Il calo totale è quindi da imputare soprattutto a Cile, USA, Argentina e Sud Africa. Come accade da qualche anno, buona invece la performance della Nuova Zelanda che esporta il 20% di vino in più rispetto al primo semestre 2022: 1,5 milioni di ettolitri per un totale di 575 milioni di euro. Potete trovare una analisi del calo delle esportazioni di vino mondiale anche in questo post dal sito di Vinitaly.
Il vino del Nuovo Mondo sembra aver perso quell’appeal che lo ha fatto crescere negli ultimi anni, ed il boom del 2020 si è già esaurito. I produttori consolidati sono quindi ancora una volta premiati, nel lungo periodo, e reggono bene un generale calo dei consumi.