Feudo d'UgniAvevo già detto di Feudo d’Ugni, piccola cantina abruzzese in San Valentino Citeriore, Pescara, cantina conosciuta a maggio durante l’evento vinicolo di Navelli. Lì avevo parlato con Cristiana Galasso, anima spingente dell’azienda, e della sua passione di vignaiola. Due etichette erano presenti, il Fante, Montepulciano d’Abruzzo in purezza, ed il Lama Bianca, Trebbiano d’Abruzzo per la maggior parte, un 20% di Malvasia. 

Ho aperto una bottiglia del 2011 qualche giorno fa, complice le temperature calde, sebbene non afose, di questa fine d’estate romana, con l’idea di vedere come si sarebbe comportato abbinandolo ai menù estivi, quindi insalate, penne cacio e pepe o spaghetti al pesto (fatto in casa, anche se con basilico locale), mozzarelle e pomodori, verdure grigliate…insomma, le vivande tipiche dei pranzi e delle cene di quando fa caldo e, per dissetarti, vuoi qualcosa che scenda giù rinfrescandoti.

Scartata l’acqua, che comunque uso, il Lama Bianca si è comportato notevolmente bene nei pasti quotidiani.

Negli ultimi tempi sono quasi più alla ricerca del vino per tutti i giorni che non della bottiglia della vita, un’etichetta che possa aprire volentieri e che, grazie al prezzo contenuto, si possa comprare senza far piangere le finanze casalinghe.

Nel bicchiere ha un colore luminoso, complice il sole che inonda le tavole e l’assenza di filtrazione con particelle in sospensione. Il giallo dorato ha riflessi ramati, dovuti ai 4 mesi di contatto con le bucce.

Al naso arrivano quasi prepotenti aromi di paglia e zafferano, di albicocca e di miele, vagamente agrumato; i profumi sono netti e ordinati, perdono subito la loro potenza e se lo si attende qualche decina di secondi nel bicchiere, risultano anche più gradevoli.

Il sorso è del tutto compatibile con l’olfatto, avvolge il cavo orale con una buona morbidezza, ifeudodugni_2 tannini delle bucce si sentono senza essere astringenti o fastidiosi; la parte rinfrescante la fa più l’alcool che l’acidità, che viene un po’ penalizzata proprio dai tannini, ma lascia in ogni caso la bocca abbastanza equilibrata e profumata. 

Si sposa bene con i cibi di cui parlavo sopra, l’ho gradito in particolare con una semplice, ottima e casalinga cacio e pepe, mentre con la caprese è stato un po’ coperto dal complicato pomodoro crudo. Si è di nuovo comportato benissimo con peperoni e zucchine grigliate.

Ad un prezzo che si aggira tra i 12 ed i 14€, è una bottiglia da aprire con amici per un pranzo informale offrendo un gran vino, e non è da disdegnare l’idea di farlo attendere ancora un anno in bottiglia prima di aprire la prossima.

5 pensiero su “Feudo d’Ugni, Lama Bianca VdT (2011)”
  1. Grazie!

    Grazie tante per la degustazione e la sua descrizione. Grazie anche a te Andrea (…lo sai che non riesco a spedire facilmente).

  2. scusa Cristiana ma come faccio a raggiungerti? pur essendo di Chieti non sono riuscito a trovare la tua cantina. mi puoi dire dove sei e come fare per contattarti?grazie. Antonio

    1. Non so se Cristiana legga così spesso questo blog. In ogni caso puoi trovarla alla fiera di Navelli (AQ) il 10 e l’11 di questo mese. Grazie di essere passato qui.

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