Quando si parla di vini falsificati, in genere non si intendono bottiglie da tutti i giorni, ma bottiglie di alto pregio. Bottiglie che però sono false, e le falsificazioni possono essere di due tipi: si falsifica una bottiglia veramente esistente, con vino di poco conto naturalmente, vendendola come originale. Oppure si inventa del tutto una bottiglia, un vino che non è mai esistito ma che viene fatto credere vero. È un fenomeno che riguarda tutto il mondo vinicolo, ma sono in particolare i collezionisti ad essere le prime vittime, visto che sono disposti a spendere cifre con parecchi zeri solo per aumentare il numero di bottiglie pregiate nei loro scaffali. E sono così il bersaglio ideale di truffatori e falsari.
Falsificare le bottiglie: bene oppure male
Questo non vuol dire che tutti i vini pregiati, quelli che sono chiamati fine wines, siano falsi. Però prima di acquistare una Mathusalem di Chateau Latour 1870 dovreste informarvi se quel vino, in quel formato, sia stato prodotto per davvero. Spoiler: no.
Spesso il livello di falsificazione è davvero elevato ed è necessario l’intervento di un esperto per poter capire se la bottiglia è stata veramente prodotta oppure no. Altre volte però la contraffazione è davvero pessima, e comunque qualche collezionista ci casca ugualmente, e questo consente di capire come si stanno muovendo i falsari, quali tecniche stiano usando.
Vediamo allora quali sono i peggiori 10 fake wines, ossia i vini malamente falsificati e più noti, secondo almeno quanto riporta Maureen Downey. Lei è la founder di Wine Fraud e di Chai Consulting, società specializzata nella validazione di bottiglie rare che fanno parte di grandi collezioni. Tra gli autori di vini falsificati più noti, e di cui anche Maureen Downey si è occupata, troviamo la serie di truffe di Rudy Kurniawan, ne ho scritto in questo post.
La signora Downey ha effettuato per prima la verifica sulla non conformità delle bottiglie in possesso del collezionista Julian LeCraw. Scorrendo l’elenco si nota che spesso i particolari che identificano una bottiglia come falsa sono dovuti alla fretta ed al poco studio del falsario sulle etichette e sui tappi delle bottiglie che vuole ricopiare.
1 – 1870 Château Latour 6L
Etichetta sbagliata e più grande del normale; se anche lo Chateau avesse prodotto questo formato, certo non avrebbero usato etichette maggiorate visto che, comunque, ce ne sarebbero state veramente poche in circolazione.
2 – 1900 Barton & Guestier Château Lafite and Château Margaux
La bottiglia non fu mai prodotta. I due chateau non hanno mai collaborato per fare una bottiglia del millennio; le bottiglie cominciarono a circolare nel 1999 alle aste per collezionisti, ed il falsario venne scoperto nel 2000. Si trattava di un belga che fu condannato dalla corte francese a 12 mesi di reclusione e 50.000 € di multa. Se ne trovano ancora in giro.
3 – 1900 Château Margaux 3L
Etichetta sbagliata, e fatta con una stampante elettronica; il master dell’etichetta è probabilmente una immagine ripresa dal monitor di un pc. Anche il tappo è sbagliato: qui è lungo solo 2 cm mentre quelli originali sono di 5.2 cm. Size matters!
4 – 1928 Château Margaux 4.5L
Questo è un caso di falsificazione davvero assurdo, visto che visibilmente l’etichetta è stata applicata sulla bottiglia dopo averne tolta un’altra. Eppure la bottiglia è stata trovata in una famosa collezione, segno che i collezionisti si ‘bevono’ davvero di tutto!
5 – 1945 Château Mouton “RC”
Uno degli chateau con il maggior numero di fake wines, dice la Downey, stampi di questa etichetta sono stati ritrovati anche nella cantina di Rudy Kurniawan, il falsario che è riuscito a vendere centinaia di migliaia di dollari di bottiglie fasulle alle case d’asta di tutto il mondo. Anche qui l’etichetta è rivelatrice, perché evidentemente rifatta con una fotocopiatrice.
6 – 1921 Pétrus 6L
E’ una delle bottiglie che sono state vendute al miliardario Bill Koch da Eric Greenberg; quest’ultimo è stato condannato perché era al corrente della truffa. Anche qui l’etichetta è stata invecchiata al computer. Ne ho parlato nel mio podcast.
7 – 1950 Pétrus “case” from OWC
Uno dei casi di fake wines più evidenti. A smascherare il falso, due particolari. Il primo, è impossibile che dodici bottiglie del 1950 abbiano tutte lo stesso livello di liquido, e che in tutte abbia lo stesso colore. E’ vero però, a detta del venditore, che le bottiglie sono sempre rimaste insieme nella stessa cassetta. Sorge allora il problema di spiegare come mai otto di queste bottiglie presentino caratteristiche di vetri complemtamente differenti tra loro. Purtroppo il compratore ha restituito le bottiglie al venditore, e quindi probabilmente sono ancora in giro. Occhio quindi, se vi capita un Pétrus 1950.
8 – 1961 Pétrus Magnums & 6L
Di gran lunga il più falsificato in assoluto, almeno in USA ed in Europa. In Cina va molto invece lo Chateau Lafite. Ancora una volta, dettagli imprecisi ed inchiostro non idoneo hanno smascherato il falso. Anche il marchio “Nicolas Stamp”, il famoso imbottigliatore ed affinatore di vini francesi, risulta malamente contraffatto.
9 – 1947 Château Lafleur 4.5 L
Pensando di andare sul sicuro con una piccola ma famosa etichetta, i falsari hanno pensato di usare il formato da 4,5 litri. Peccato che lo Chateau abbia prodotto negli anni ’40 solamente 18.000 bottiglie l’anno, e quasi tutti i grandi formati furono acquistati da un gruppo di appassionati. I vini furono utilizzati in una serie di cene abbastanza reclamizzate fra il 2000 ed il 2008. Ancora una volta, la scarsa cura nell’inchiostro ha fatto scoprire i vini falsificati, in particolare i tappi che erano del tutto nuovi. Naturalmente una bottiglia del 1947 non può avere un tappo completamente pulito.
10 – 1929 Domaine de la Romanée Conti, Romanée Conti 1.5L
Vari errori, oltre alla solita etichetta con l’anno ristampato in modo evidente. Il vetro della bottiglia, inoltre, non era quello caratteristico del 1929, una cosa che spesso i falsari non considerano. Ma probabilmente hanno ragione, visto che anche i compratori evitano quasi sempre di far verificare questo particolare.
Vini falsificati fuori concorso
Ci sono altri due vini falsificati che occorre comunque citare, non perché la falsificazione sia fatta male quanto perché sono i vini più imitati in modo truffaldino. Del Domain Romanée Conti 1945 furono prodotte solo 600 bottiglie. Nelle bottiglie false in genere le etichette sono ben fatte, ma la particolarità è che tutte le bottiglie false fino ad ora ritrovate hanno le etichette invecchiate esattamente nello stesso modo. Hanno gli stessi segni di sabbiatura e carta abrasiva, come se fossero state fatte dalla stessa mano.
Il secondo vino da citare è il Musigny Vogue 1959, ed entra in questo post perché è un esempio di come viene venduto un vino falsificato. Per giustificare la presenza di tappi e capsule nuovi, in genere la scusa è che il vino è stato ritappato. Quando questo accade, però, il produttore ha un certificato di un notaio che ha assistito all’operazione. Difficile che per un vino falsificato ci sia un certificato del genere.