La fiera del vino artigianale che si è svolta lo scorso fine settimana a Navelli è stata, ancora una volta, uno dei migliori eventi del vino naturale per qualità dei vignaioli presenti ai banchi e per lo spirito sempre informale che è diventato la caratteristica di questa fiera.

Navelli - Palazzo Santucci

Navelli come sempre è evento di allegria

L’elenco dei produttori è sempre di buon livello. Rispetto agli anni scorsi (siamo già alla quarta edizione, quindi potrebbe essere il momento di fare il punto della situazione da parte dei ragazzi di DinamicheBio), alcuni produttori sono rimasti costanti, altri hanno rinunciato. Sentendo qualche azienda, ritornano le considerazioni fatte per altre fiere, ossia che iniziano ad essere troppe e spesso concomitanti o a distanza di una settimana l’una dall’altra.

Questo però ha costretto DinamicheBio a cercare altri produttori in sostituzione degli assenti, e questo dal punto di vista dei visitatori è un vantaggio, per gli organizzatori un po’ meno.

Vantaggio, perché si riescono ad assaggiare etichette che altrimenti potrebbero avere poca visibilità, o che alle fiere partecipano poco. Più scelta quindi per noi che degustiamo in giro tra i banchi d’assaggio.

Lo svantaggio, per chi organizza, è che deve fare molto più lavoro per chiudere i buchi che si sono aperti nelle presenze. Questo ha di certo condizionato alcune scelte, come la presenza di ben tre distributori: il sempre ottimo Stefano Sarfati coi suoi francesi d’alto livello, il noto consorzio Co.Vi.Bio con l’ottima selezione di biodinamici, e Vite, distributori liguri.

Va a merito di DinamicheBio essere in ogni caso riusciti a tenere abbastanza alto il livello degustativo dell’evento, e le temperature altalenanti non hanno certo aiutato alcuni vini a rimanere in forma. Sebbene Palazzo Santucci sia una buona scelta, le sale piccole al centro del ballatoio risentivano quasi immediatamente dell’aumento di temperatura, costringendo così i produttori a continue immersioni delle loro bottiglie di bianco nelle coppe con il ghiaccio.

 

Ottimi gli eventi proposti sabato e domenica, a partire da Sandro Sangiorgi e Nicolas Joly, per terminare con la presentazione del libro “Dove comincia l’Abruzzo. Due terranauti in autobus tra saperi e gusto” di Maurizio Silvestri e Paolo Merlini

Mi ha stupito l’interesse dei partecipanti all’ultima degustazione della domenica dal titolo “Vino Sfuso: l’etichetta Naturale” (tenuta dal sottoscritto); oltre 30 persone ad assaggiare i vini sfusi di Lusenti, Casa Belfi e Feudo d’Ugni ed ascoltare Ludovica Lusenti e Maurizio Donadi raccontare il loro modo di proporre il vino sfuso, delle sue caratteristiche e delle sue motivazioni. Il merito della riuscita della degustazione è tutto loro, oltre che naturalmente di Marianna Colantoni (La Macchiarola), che collabora con DinamicheBio e all’ingresso ha fatto opera di convincimento con i visitatori.

Assaggi di Naturale

Casa CaterinaPassiamo agli assaggi, sebbene una fiera del vino serva solo a farsi un’idea dei vini e non si abbia la necessaria concentrazione per assaporare come si deve.

Continuano ad affascinarmi i vini di Casa Caterina, con Aurelio Del Bono a spiegare, versare, salutare. Le sue Cuvée da 60, 120, 146 mesi sui lieviti, la leggerezza di bollicine, la spuma che pare una nuvola, l’acidità e la mineralità in perfetto equilibrio rendono questi vini di livello superiore a quasi tutto. Hanno la possibilità di essere usati a tutto pasto o degustati per il solo piacere di berli. 

I vini di Giorgio Giulio Armani hanno il merito di essere fatti per la tavola, per la compagnia, Denavoloper condividere insieme salami e prosciutti, formaggi e zuppe. La freschezza del Catavela 2013, il tannino del Dinavolino 2010 e la morbidezza del Dinavolo 2008 riescono ad accompagnare molti piatti.

Il 5 e Le Trame, stiamo parlando de Le Boncie, hanno la capacità di regalare una pausa nelle degustazioni serrate, è necessario fermarsi, sgombrare la testa (ed il palato) da quanto si è assaggiato fino a quel momento, ed assaporare le morbidezze del Le Trame 2012 e la freschezza de Il 5 2013, la immediatezza dei profumi di bosco e di frutti. Due vini veramente grandi, ma questo già lo sapete tutti.

navelli-5Dos Tierras è vino di due terre, vigneti siciliani e uve di Spagna. Grillo e Verdejo, Nero d’Avola e Tempranillo sono blend che regalano mineralità e sostanza, corpo e morbidezza.

Il Montepulciano d’Abruzzo ed il Cerasuolo di Suffonte dimostrano la bravura di Lorenza Ludovico, in continuo miglioramento ogni anno, riuscendo a produrre vini di ottimo spessore pur rimanendo semplici e freschi. E’ il caso di dire, quando un vino rispecchia completamente il vignaiolo.

Questi sono solo alcuni degli assaggi, altre note seguiranno. 

Volendo tirare un bilancio della quarta edizione, direi che è arrivato il momento, per DinamicheBio, di fare i bilanci di questi quattro anni, cercando di rinforzare i lati deboli. 

Continuo a dir loro che Naturale è l’evento adatto per proporre visite al territorio, degustazioni presso le cantine, partecipazione di ristoranti ed agenzie turistiche della zona. Certo, ci vuole una forte azione di marketing, ma a questi ragazzi non manca certo la voglia di fare.

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