FianoDa troppo tempo non assaggiavo un vino campano, errore riparato grazie ad Antonio Marino e soprattutto agli scaffali de Les Vignerons, enoteca in Roma.

Così, tra le altre, mi son portato a casa il Fiano di Avellino di Cantina del Barone, il Particella 928 annata 2011, adatto ad aiutare nel recupero dei sali minerali persi duratne le calde ed afose serate di questo luglio infuocato.

Leggo in giro, visto che non conosco la zona, che il vigneto è praticamente circondato da alberi di nocciole, tanto che la località dove si trova Cantina del Barone, si chiama Noccioleto, comune di Cesinali, ovviamente Avellino.

E’ di quei posti da visitare, indiscutibilmente, almeno a vedere le foto pubblicate da qualche amico blogger.

Vino naturale nella migliore accezione del termine, niente chimica in vigna, pigiatura insieme al raspo, stabilizzazione a freddo, filtrazione ed imbottigliamento. Semplicità nell’esecuzione, risultato di alto livello: quando si lascia lavorare l’uva, non è necesario far nient’altro. La scheda tecnica fornisce altre informazioni.

Nel bicchiere fa un bellissimo effetto, con il suo color giallo paglierino carico e lucente, pare attraversato da correnti luminose quando lo si muove guardandolo attraverso la luce.

Va lasciato ad aprirsi qualche secondo, poi si rivela al naso con un bouquet ampio e profumi di immediato riconoscimento.

La nocciola è diretta, una lieve idea di provola affumicata, albicocca, mela verde, fiori secchi, scorza di limone, cedro; non contento di regalarci tutto questo, il vino procede a mostrarsi con profumi più minerali che ricordano la pietra riarsa. Lasciato ancora nel bicchiere e ripreso, i profumi rivelano la parte più scura, continuando a predominare l’affumicatura, l’albicocca secca e la nocciola.

Al gusto la fumosità è ancor più evidente, senti che ti pervade il cavo orale, accompagnando la morbidezza di questo vino e la sua sapidità minerale, i profumi di prima sembrano quasi amplificati dalle caratteristiche gustative, finendo con una nota lievemente amarognola che riprende la nocciola e l’affumicatura. Buona freschezza, che rende la bevuta leggera e godibile.

Si può abbinare con un semistagionato di capra, dovrò riprovarlo insieme ad una minestra di orzo.

Mediamente ha un prezzo in enoteca attorno ai 15€.

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