I vini del Lazio, Note di degustazione

Vini della Tuscia: Itinera 2018

itinera 2018

I vini della Tuscia sono una scoperta non solo di sapori, ma anche di territori. Il Lazio offre molte zone che rimangono spesso in secondo piano, e solo la passione di alcuni vignaioli riesce a tenerle vive. 

Fare vino non è un mestiere semplice, richiede tempo e dedizione; poi se aggiungi anche il mestiere di ristoratore, diventa anche più complicato. Però la passione per il proprio territorio provoca scatti di energia e di entusiasmo che si ritrovano direttamente nella bottiglia prima, e nel calice poi.

Ho scoperto questo vino grazie agli assaggi offerti dalla mia enoteca di riferimento, Vitis Vinifera, a Roma, ed al consiglio di Sabino, lo storico socio fondatore del locale.

Itinera è un vino nato dalla passione e dalla bravura di Miriam Mareschi, che oltre a cercare etichette nuove e locali per la carta dei vini del suo ristorante, ha deciso di produrne per conto proprio.

Il vino infatti nasce dalle vigne nei dintorni della Piazzetta del Sole, ristorante a Farnese in provincia di Viterbo, e quindi nell’alta Tuscia. Il ristorante è gestito da Miriam Mareschi e Antonella Ferrari, e si fregia di una chiocciola di Slow Food.

I vigneti della zona producono vini autoctoni, come procanico e aleatico; non hanno bisogno di importare gli internazionali, rendendo così la zona una piccola enclave di vini locali, di piccola produzione e quindi ricercati dagli appassionati.

Il vino

vini della tusciaItinera infatti è per il 70% procanico, tipologia locale del Trebbiano toscano, e 30% Malvasia, più tipico non si può. Colore bellissimo nel bicchiere, ramato e limpido. Profumo quasi balsamico di rosmarino e timo, nespola, nocciola. Gli aromi salgono lentamente, per nulla invadenti ma da ascoltare con attenzione. 

Al palato la morbidezza di entrata è molto gradevole, la freschezza dissetante ed una lieve tannicità lasciano la bocca riposata e profumata. 

Abbinamento

I piatti locali sono sicuramente le migliori scelte per abbinare i vini della Tuscia, questo soprattutto; quindi ad esempio una pasta di grano duro con funghi porcini o uno spezzatino alla cacciatora. 

Personalmente l’ho provato con fettuccine fatte in casa e ragù di manzo in bianco; molto bene anche con formaggi pecorini di leggera stagionatura, non più di tre o quattro mesi direi. 

Naturalmente, in attesa di andarlo a provare direttamente al ristorante La Piazzatta del Sole a Farnese, e vi farò sapere spero a molto, molto breve.

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