Che i metodi biodinamici, quando ben applicati al vino, funzionino, non è un mistero per gli appassionati. Quale sia il motivo per cui funzionano io non vi so dire, e nemmeno voglio iniziare inutili discussioni su pro o contro.

Dico solamente che quando si trova un vignaiolo che lavora bene, il risultato si vede; probabilmente i viticoltori biodinamici (sono loro ad esserlo o i loro prodotti? Non so nemmeno questo) hanno un atteggiamento verso la terra ed i suoi frutti che forse altri non hanno.

Già utilizzare sistemi di concimazione naturali significa avere gran rispetto per la propria vigna, stallatico e compost di foglie sono i componenti del nutrimento delle viti.

In ogni caso il buon lavoro e lo studio delle proprie uve è fondamentale.

Il Sauvignon di Simon di Brazzan

L’azienda Simon di Brazzan è situata tra Collio ed Isonzo, terra antica per il vino e moderna nella sua sperimentazione. I suoi vini di punta sono sicuramente il Pinot Grigio ed il Blanc, ma senza assolutamente disdegnare i vini base.

Il Sauvignon, ad esempio, è lontano dagli orange wine spinti che troviamo verso il confine con l’est europeo; la macerazione sulle bucce, circa tre settimane, avviene solo per un terzo delle uve, fatte poi fermentare in botte grande. L’altra parte viene lavorata classicamente e poi tagliata con le altre verso marzo per continuare a riposare sulle fecce di fermentazione.

Dal colore giallo paglierino non molto carico, fa ricordare immediatamente peperone giallo e foglia di pomodoro, rispettando quindi la tipicità aromatica di queste uve. Basta attendere un poco, però, per poter sentire profumi più interessanti, come fieno a seccare e sedano freschissimo. Profumi in ogni caso leggeri e non invasivi, che si attenuano pian piano dopo aver versato il vino nel calice.

Al palato si sente il calore dei suoi 14° alcolici ben amalgamato con una gradevole e leggera acidità, il tutto ricoperto dell’aromaticità sentita poco prima; si aggiungono cenni di noce e un lieve agrumato.

In complesso un vino molto gradevole da bere, con un buon corpo che regge anche un fritto leggero; il salmone fresco un buon abbinamento, ma ancora meglio un risotto con asparagi.

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