Ero in enoteca a Vitis Vinifera, zona Roma Centocelle, e Silvano mi ha fatto assaggiare questo spumante con il suo solito sorrisetto altoatesino da intenditore. Accompagnato da tartine con crema di basilico, è stato quasi una illuminazione, tanto che ci siamo messi a disquisire sugli abbinamenti e ci siamo inventati, lì per lì, delle tartine al Bloody Mary, aggiungendo un tocco di angostura.

degustazione vino spumante oltrepò pavese

Questa lunga introduzione mi è servita per spiegare i profumi profondi, speziati, quasi esotici, di questo vino. Un mix tra erbe aromatiche e spezie, nocciola e pera. Crosta di pane e confettura arance amare completano il complesso bouquet.

Il colore che ricorda la buccia di cipolla lo rende ancora più interessante nel bicchiere, ed uno spumante ha il compito di apparire, di farsi notare immediatamente, di mettersi in evidenza.

In bocca le promesse dei profumi sono tutto sommato mantenute, buona intensità, un brut leggero e sapidità in evidenza, la giusta freschezza che consente di abbinarlo in pratica a tutto pasto. 

Oltre alla già raccontata tartina alla crema di basilico, questo Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese metodo Classico va benissimo con una più popolare polenta abbrustolita con soppressa, con tagliolini in brodo di gallina, e naturalmente con pasticceria secca. Dovrò provarlo con una crostata con marmellata di albicocche.

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