Parlando con chi si occupa di vino, siano enotecari o vignaioli, mi sento spesso dire che non hanno tempo per curare il web, hanno una pagina Facebook come unico canale social per il vino, e si limitano a mettere qualche foto ogni tanto. Alcune eccezioni ne esistono, naturalmente, produttori ed enotecari che danno un po’ di colore alle proprie pagine aziendali, ma per la maggior parte il web resta un canale non utilizzato.

Eppure, il mezzo di comunicazione che oggi viene usato è proprio il web, e se usato come si deve, consente di portare qualche persona in più in cantina o in negozio. Non parliamo poi di e-commerce, un oggetto sconosciuto e per lo più guardato con sospetto. Di sicuro le aziende più grandi, quelle diciamo industriali, hanno un approccio ben diverso, e non dipende dai mezzi a loro disposizione visto che un sito web con un e-commerce costa quasi lo stesso sia che vendiate 20mila bottiglie sia che ne vendiate 5 milioni.

Poi non ci lamentiamo che i piccoli produttori e le piccole enoteche vadano a scomparire, se anche su Internet la presenza di questi soggetti rappresenta una percentuale trascurabile.

Certo, sito web deve essere manutenuto, bisogna scrivere qualche riga di spiegazione sulle bottiglie, sul metodo di produzione, mostrare qualche foto o ancor meglio un video degli eventi di degustazione in negozio, raccontare una storia o, ancor meglio, la storia del proprio territorio e della propria cantina.

Così, si lascia il tutto all’inventiva del momento, magari del figlio dell’amico che mette un paio di foto sulla pagina social, e si lascia lì il tutto ad aspettare.

Purtroppo, come l’uva non ben curata, lasciandola senza attenzioni si ottiene poco più che aceto.

Una soluzione entry-level per chi ha poco tempo da dedicare al web può essere l’uso di una piattaforma di microblogging, come ad esempio Tumblr, acquistato da Yahoo nel 2013 per 1,1 Miliardi di $.

E’ gratuita e non necessita di competenze grafiche o informatiche: basta andare su tumblr.com, creare un account, scegliere un logo e siete già pronti.

Naturalmente si può modificare il tema di come apparirà il nostro blog, ne esistono centinaia gratuiti, e tutto dipende dal tempo che vorrete dedicare al vostro nuovo canale web. Volendo usare un template più accattivante, credo che 50€ sia una spesa sufficiente per ottenere un buon risultato.

Se volete solo inserire le immagini delle bottiglie prodotte, aggiungendo qualche parola di spiegazione, basterà uno dei temi proposti dalla piattaforma in fase di definizione.

L’inserimento delle foto inoltre può essere comodamente fatto direttamente dal vostro smartphone, lo stesso che avete usato per fare la foto delle bottiglie appena tappate ed etichettate.

Questo non sostituisce la pagina Facebook, certo, però aumenta i canali attraverso cui potete essere rintracciati sul web, e non ci sono pubblicità.

Come ogni mezzo di comunicazione, va tenuto in vita, quindi inserire un’immagine ogni mese non è certo la scelta migliore. Potreste però documentare la vostra vita quotidiana in vigna con una serie di foto che ritraggano la vigna nei vari momenti dell’anno, ed un paio di articoli che parlano del lavoro che state facendo in quel momento.

Una cosa che consiglio spesso è di aggiungere un video: bastano pochi minuti di ripresa con il solito smartphone per avere un buon risultato, e se vi fate consigliare da un fotografo o da chi si occupa di arte visuale il risultato potrebbe sorprendervi.

La comodità di avere un micro-blog su Tumblr è che potete inserire, con il tema giusto, tutte le informazioni necessarie sulla vostra azienda, come raggiungervi, come contattarvi.

Facebook sembra semplice da usare, ma il ritorno dell’attività social è quasi nullo se non si spende qualche euro per organizzare una buona campagna di pubblicità; Tumblr invece si alimenta da solo, ad esempio seguendo il tumblr o il blog del vostro distributore, o collegandovi al sito web del ristorante che vi compra il vino, quello di un altro produttore o di un wine blogger famoso.

E può alimentare quasi automaticamente anche la vostra pagina Facebook, se proprio volete, però ricordatevi che un fenomeno come quello creato da Zuckerberg rischia di implodere sotto il suo stesso peso.

Invece, come vedete, esistono metodi che con molto meno sforzo, e pochissima spesa, vi consentono di raggiungere ugualmente un buon numero di persone, considerando che anche lo stesso Tumblr può essere ottimizzato (anzi, deve!) con tecniche SEO e con i tag giusti.

Se vi serve qualche consiglio, fatemelo sapere, sono a vostra disposizione per darvi una mano.

Ed allora, cosa aspettate a creare il vostro primo tumblr?

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