La denominazione Viré-Clessé è tra le più giovani AOC francesi. Fu creata nel 1999, dopo che i produttori della zona tentarono, senza successo, di proporla alla INAO francese, nel 1969 e nel 1973.

Il primo tentativo fu ad opera dei soli vignaioli di Viré, ma la produzione fu giudicata troppo bassa per  potersi fregiare della AOC.

Al contrario, nel 1973, il numero di produttori, e la zona di copertura, fu considerata troppo grande, e la desiderata AOC si sarebbe quasi sovrapposta alla già esistente Maconnais.

Finalmente si trovò la via giusta, nel 1994 i viticoltori di Viré si accordarono per un disciplinare comune con i loro colleghi di Clessé, i confini territoriali furono studiati attentamente per non avere sovrapposizioni con Puilly-Fuissé e nel 1999 fu finalmente creata la AOC, inserendo anche i paesi di Laize e Montbellet.

Oggi gli ettari vitati della AOC sono 390, per una produzione intorno ai 2 milioni e mezzo di chardonnay, unico vitigno ammesso della AOC.

Anche il disciplinare fu piuttosto stringente, in particolare per quanto riguarda il grado zuccherino residuo, permettendone al massimo 3g/l, e quindi furono lasciati fuori dall’appellation molti produttori.

Questo modo di produzione dona al vino di Viré-Clessé una certa austerità, quasi nessuno spazio alla morbidezza, simile, ma non proprio confrontabile,  con i più famosi Chablis.

La degustazione

Il Vieilles Vignes 2006 di Gilles e Catherine Vergé è una cuvée di tre vigne di chardonnay di età da 70 a 120 anni; appena versato nel bicchiere si presenta decisamente torbido, per poi schiarirsi dopo qualche minuto. Il colore è di oro ramato, non proprio orange, nemmeno buccia di cipolla: ricorda proprio quei vecchi bracciali in oro legato con il rame.

Ha bisogno di tempo per aprirsi, dopo una decina di minuti ed una buona ossigenazione che elimina l’ossidazione di primo impatto, si presenta al naso con una immediatezza minerale di polvere da sparo ed un ricordo vagamente sulfureo;  pian piano si liberano profumi meno ingombranti, come l’albicocca ed il pompelmo, i fiori d’acacia e la ginestra, banana e pera. Un finale vagamente erbaceo conclude il bouquet di profumi.

Poco spazio alla morbidezza, l’astringenza di questo vino viene ben equilibrata dalla sua acidità che mantiene pulita la bocca, una buona sapidità ed un ricordo tattile di buccia d’arancia sulla lingua, e l’acidità che fa da linea portante.

Il finale è di succo di mela, quasi zuccherino e lievemente amarognolo, chiudendo poi il cerchio con le sensazioni olfattive.

Discretamente, ma non eccessivamente lungo, lascia la bocca più appesantita di quanto ci si aspetterebbe dall’assaggio iniziale.

Bevuto, dalla stessa bottiglia, dopo un’ora, i profumi tendono ad essere decisamente meno potenti, dando più spazio alla parte delicata piuttosto che a quella minerale, che invece si sente alla fine.

La bocca rimane pressocché uguale a prima, giusto attenuata la sensazione dolciastra del finale.

 
4 pensiero su “Viré-Clessé Vieilles Vignes 2006 Catherine e Gilles Vergé”
  1. Sto bevendo ora un 2004…. Primo impatto olfattivo sensazioni tipo idrocarburi, gommz bruciata… decisamente forte. Aspetto che una mezz’ora per capirne di piu!

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