World Wine Web

World Wine Web – Numero 10


  Iniziamo la puntata numero 10 dedicata al World Wine Web parlando di … acqua! Si, l’argomento è particolarmente delicato, visto che a causa della forte siccità, in California il Governatore ha stabilito una riduzione dei consumi di almeno il 25%, istituendo una commissione che dovrà vigliare sui consumi registrati dalle oltre 400 agenzie di erogazione. Questo tanto per far capire a qualche zuccone che forse lo sfruttamento intensivo del pianeta non è stata una mossa troppo furba.   Tutti a criticare il sistema di qualità basato sulle denominazioni, ma poi pian piano seguono quel che fa il Vecchio Continente. Anche la Nuova Zelanda ha fatto richiesta, come già l’Inghilterra tempo fa, per una propria IGT.  Secondo il presidente dei viticoltori neozelandesi, Philip Gregan, questo consentirà di difendere meglio il proprio vino dai tentativi di falsificazione. Questa però mi sembra grossa: Davvero c’è qualcuno che tenta di falsificare il vino della Nuova Zelanda?  

Udite udite, pare, sembra, si dice, alcuni studiosi affermano, che la mineralità nel vino non è, ripeto, NON E’, frutto della nostra immaginazione, ma è una sensazione che viene percepita sia da esperti degustatori che da tutte le altre persone normali. Lo studio riguardava alcune bocce di Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda e della Francia, ed i degustatori, nonostante fossero separati da 12000 miglia di distanza, hanno percepito le stesse sensazioni. Quindi, concludono gli esperti, significa che esistono veramente. Chissà però se esistono anche questi esperti, mi chiedo…

 

Chi non possiede almeno un decanter, in casa? Si, ma quando è stata l’ultima volta che l’avete usato? Se la vostra risposta è ‘un paio di sere fa’, allora lo usate poco. Che W. Blake Grey si sia messo a vendere decanter? No, l’articolo è più complesso e, in fondo, anche piuttosto serio. Riguarda, soprattutto, la poca conoscenza del vino da parte di certi clienti di noti ristoranti.

 

Sembra una cosa cretina, ma in fondo non lo è affatto. Il prossimo 18 aprile potrete accedere, sul sito di Randall Grahm, ad un Virtual Wine Tasting Event. La cosa pare simpatica: si prendono 5 vini e, tramite webcam, si degusteranno insieme a lui, potrete porre delle domande e dare i vostri giudizi; una vera e propria Degustazione 2.0. A quanto pare i posti sono limitati, quindi vi consiglio di affrettarvi. Oppure no, come volete.

 

Un post da leggere tutto, che riesce a strappare un sorriso anche ai più musoni, è quello di Donatella Cinelli Colombini che racconta la sua recente esperienza in Ontario, quasi-tuffo nelle cascate compreso. La bravura di questa donna è eccelsa, come i suoi vini.

 

Questa invece è una notizia meno simpatica, direi piuttosto fastidiosa. E’ un articolo sulle bellezze (bleah!) dei famigerati chips, quei pezzetti di legno che si mettono nel vino per dargli il sentore di barrique. Bene, stiamo andando sempre peggio, visto che l’idea è quella di inserire i chips direttamente nel mosto in fermentazione. E voi vi state ancora accapigliando sulla solforosa, tzé, retrogradi!

Volete sapere come si scrive una perfetta nota di degustazione? Ce lo spiega Mark Angelillo su Snooth, ed in pratica seguendo queste indicazioni per scrivere un post ci vorrebbe almeno una settimana. Tutte regole giuste, d’accordo. Ma quindi gli appunti che si prendono durante le fiere sono tutto frutto della fantasia del momento? Parrebbe proprio di si.

Riprendiamoci un poco con l’articolo di Ellen Bhang sui vini organici e naturali, con una vera e propria elegia di Isabelle Legeron MW. Un buon articolo che ci fa pensare che forse non tutto il sale in zucca sia terminato. Bene così.

Infine, il video della settimana, un tour aereo fatto con un drone, del vigneto della East Bench nella Dry Creek Valley, tutto piantato a Zinfandel. Buona visione!

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