Eccoci di nuovo con l’appuntamento, diventato ahimé mensile, che riporta alcune delle migliori notizie del World Wine Web.
La notizia di apertura è senz’altro dedicata alle statue coperte ai Musei Capitolini per non urtare la suscettibilità del Presidente iraniano Rouhani. Ci siamo fatti perculare da tutti, ed ogni ulteriore commento è fondamentalmente superfluo. Come racconta The New Yorker, il vino francese per i Francesi vale di più delle statue italiane per gli Italiani. E visto che i musulmani osservanti non bevono vino, a cena ci sarà acqua e qualche bibita. Mi spiace dirlo, ma i Francesi, che rispettano il loro vino se non altro per i ritorni economici e di immagine, poiché non avrebbero potuto nemmeno mettere a tavola qualche loro bottiglia per non offendere la delegazione iraniana, hanno preferito incontrarli direttamente dopo cena. Ma pure tu, Renzi, non potevi incontrarli che so, al Colosseo?
The Half Corked Marathon in #BCWine Country may be the most fun #Wine Tasting or strangest marathon you ever go to. pic.twitter.com/jVy7R5bszK
— Wine & Food Trucks (@StreetFoodUK) January 25, 2016
Passiamo a qualcosa di divertente, ossia alla annuale Half Corked Marathon 2016 che si svolgerà il 25 maggio in Canada nella regione di Osoyoos nella Columbia Britannica. Per valorizzare le numerose cantine della zona, la Oliver Osoyoos Winery Association organizza una mezza maratona da 18 km attraverso le vigne dei produttori, ispirata dall’analogo evento del Malbec. La particolarità della corsa è che i partecipanti dovranno vestirsi in costume carnevalesco, come potete vedere da qualche immagine che vi metto qui. Il percorso passa naturalmente di fianco a trattorie e ristoranti, banchi dove è possibile fare veloci degustazioni dei vini tipici, ed un picnic finale. Costo 165$. Insomma, a quanto pare anche il Canada sembra riuscire a far meglio di noi nella valorizzazione del vino. Chissà se a qualcuno fischieranno le orecchie?
16 Kickass Wine Labels; fun design inspiration & esp happy to see an old friend from @bigtablefarm recognized https://t.co/9sb6aGzdc9
— Patty Henhoeffer (@PhillyPatty) January 20, 2016
Dall’altra parte del mondo, rispetto a noi, ossia in Nuova Zelanda, le piccole cantine non se la passano molto bene. Nel 2015 la vendemmia è stata del 27% più bassa rispetto al 2014, e mentre le cantine più grandi hanno visto aumentare il proprio profitto del 30%, quelle minori hanno perso in media il 9%. I produttori maggiori naturalmente hanno la possibilità di godere delle economie di scala dovute alle loro dimensioni, o addirittura di aumentare i prezzi, possibilità che le piccole cantine non hanno. Per questo motivo stanno iniziando a muoversi nel canale delle vendite online, cercando di raggiungere con meno spesa tutto quel mercato retail lasciato libero dalle grandi etichette.
#FF -Be a #winelover: @MarcoDeBartoli @georges_duboeuf @ericssonmagnus @ENOAP1 @SommelierFQ @FedericaStellaB #wine pic.twitter.com/09EalT40Su
— L Alberto #winelover (@TheWineHub) January 22, 2016
Rimanendo da quella parte del globo, scopriamo che l’Australia ha incrementato la propria quota di export vinicolo verso la Cina, aumentandolo in pochi anni del 66%; la crescita sul mercato di Hong Kong è di un altro 22%, portando il valore delle esportazioni di vino a 570M$ su un totale di 2,1B$, più di un quarto. Il National Postal Service australiano ha appena concluso un accordo con Alibaba Group per la consegna del vino venduto dal portale 1688.com, ossia il maggior portale di vendite online cinese con oltre 100 milioni di utenti registrati. Anche la Georgia sta iniziando a scoprire il mercato cinese del vino, con l’apertura del quarto punto vendita da 4000 metri quadri nella provincia di JangXi, dopo quelli già presenti a Pechino, nello Zhejiang e in Xinjiang.
The 10 most pompous words used to describe wine https://t.co/fRPyoWJghm pic.twitter.com/k6mKxDgozf
— indy100 (@indy100) January 29, 2016
Non basta essere una conduttrice di programmi televisivi dedicati alla cucina, al bon-ton o al giardinaggio per essere brava a gestire una cantina. Ne dà ampia dimostrazione Vinography che in un gustoso post letteralmente distrugge il lavoro di sistemazione delle centinaia di bottiglie di vino della conduttrice televisiva Martha Stewart. Le immagini sono, a loro modo, scioccanti, con una cantina che sembra il magazzino di un discount e bottiglie impilate senza senso e con praticità zero sui ripiani dei lunghi scaffali. Al di là della notizia, di cui magari ci importa il giusto non conoscendo alcuno dei programmi presentati dalla Stewart, il post è un buono spunto per imparare quali errori non commettere quando si decide di riorganizzare la propria cantina. Io non ho problemi, al massimo ho una scorta di 20 bottiglie, ma voi che ne avete da collezionisti, forse sono informazioni che potrebbero esservi utili.
Taglio del nastro per “Wine&Siena” #Brunello di #Montalcino https://t.co/pBDka7IgxC pic.twitter.com/Y35VD4fXpt
— Brunello Montalcino (@ConsBrunello) January 29, 2016
Per questa volta è tutto, le notizie che mi sembravano più divertenti o interessanti ve le ho date. Ricordatevi di iscrivervi alla mia newsletter per ricevere, non più di un paio di volte al mese, altre simpatiche e succulente notizie vinose.
Ciao!