Quando si parla di Borgogna si tende a dimenticare che è la zona di elezione dello Chablis, tra i Top 5 dei bianchi che preferisco. E tra questi, il Les Grands Terroirs di Samuel Billaud è uno di quelli che si fanno ricordare.
Il 2015 è stato fortunato, visto che la quasi totalità delle uve proviene da vigne vecchie di quasi 90 anni; l’anno successivo, a causa della scarsità di raccolto, l’uva è stata raccolta in vigne molto più giovani (sempre di viti di 20 anni stiamo parlando).
Aromi e gusto dello Chablis 2015
L’affinamento avviene in serbatoi di acciaio a contatto coi propri lieviti, e nonostante abbia una designazione come Village, si sente al primo aroma che il vino è di classe Premiere Cru.

Ci sono infatti tutte le caratteristiche che amo in uno Chablis: il suo sentore iodato e fresco, la pietra bagnata, alghe, molluschi, sono quelli tipici di un pomeriggio su una spiaggia ciottolosa, a ricordare che un tempo il mare inondava questa regione. Al finale, il naso ci regala ancora aromi speziati di zenzero e pepe verde. I profumi salgono precisi e delicati, il mare la fa da padrone.
In bocca la freschezza acidula della mela Golden, la pera, l’agrumato di limone e pompelmo rosa.
Corpo robusto, sorretto dalla nota minerale davvero notevole, che continuano a portare nel cavo orale sapori di pepe bianco e zenzero. Finale decisamente lungo, guscio di mollusco e pepe bianco.
Un vino di questo genere va abbinato, assolutamente, alla gastronomia giapponese, come tempura, sashimi e verdure marinate in salamoia.