Un bianco siciliano, il grillo è un vino che mi piace particolarmente soprattutto per la sua versatilità con l’abbinamento con il cibo: dai formaggi alle minestre, naturalmente il pesce, arrosto o al forno, la frittura.

È uno dei vini nobili siciliani, a volte poco considerato e, a mio parere, con meno risultato commerciale di quel che meriterebbe.

Note di degustazione

Fermentazione in cemento con una parte delle bucce, continua ancora in cemento l’affinamento per 6 mesi, usando il batonnage per spremere tutto dai lieviti delle bucce.

Si presenta nel bicchiere di un color giallo paglierino di una buona brillantezza, e qualche riflesso verdolino; il naso è immediato e poco persistente, ma consente di riconoscere pesca gialla ed albicocca, un floreale di ginestra e fiori di limone.

Giusto prima di sparire, un leggero accenno di lime.

In bocca mostra una buona acidità e discreto tenore alcolico, che però sono poco supportati da un corpo che tende troppo alla morbidezza, soprattutto nel finale.

Ed il finale è come con il naso, troppo rapido e corto per apprezzare un retrogusto che, invece, sembra davvero interessante.

Abbinamenti

Per gli abbinamenti non ci sono grandi problemi, come dicevo prima: tiene bene una leggera frittura di pesce, spaghetti con le vongole ma anche con pomodoro fresco e gamberoni.

Da riprovare tra qualche mese. Prezzo medio 12€.

Su Wine-Searcher troviamo una valutazione media  di 88/100 (87/100 quella di Luca Gardini).

Su Vivino ha una valutazione di 3,9/5

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