Smithsonian Human EvolutionLo scontro ricorda quello tra il l’uomo di Neanderthal ed il Cro-Magnon: hanno convissuto per qualche migliaio di anni, poi quest’ultimo ha preso il sopravvento. Il Neanderthal si è estinto, il Cro-Magnon è sopravvissuto, diventando l’Homo Sapiens Sapiens che siamo oggi. Potremmo rivedere un po’ la definizione, a mio parere, ma tant’è. Tra i saggi troviamo anche Violante e Quagliarello, quindi fate voi.

Ma lo scontro di cui volevo parlare è quello tra carta stampata e informazione in Rete, e negli ultimi tempi in Italia sembra che quest’ultima sia diventata la moda del momento.

Troviamo gente che fino a qualche mese fa non sapeva accendere il computer che twitta a tutto spiano, si organizzano convegni e si fanno consultazioni su facebook, e magari pure i nomi dei 10 saggi, Napolitano li ha trovati su Linkedin.

Giornalisti che un paio di anni fa parlavano dell’informazione sul web come del Male, di una informazione che riportava solo pettegolezzi, oggi sono presenti sui social network più dei fan di Justin Bieber, quotidiani che snobbano il web sono prontissimi a fare copia&incolla di notizie trovate in rete. Senza naturalmente pagare un soldo di royalty.

Abbiamo persino un partito politico che ha preso un 25% di voti facendo della informazione in rete il proprio cavallo di battaglia, mettendo in streaming tutto (beh, quasi tutto, quando non si scordano di accendere la cam) quel che fanno. 

Un po’ come l’estate passata quando Instagram era piena di fotografie di piedi con sandali e piatti con cibo vario.

Nel frattempo, Google annuncia che da luglio il famoso ed eroico aggregatore di feed, Google Reader, verrà dismesso; peccato, perché molti piccoli blog probabilmente non saranno più seguiti e bisognerà connettersi direttamente al sito che si intende leggere. Magari lo scopo era proprio quello, visto che il ranking di un sito sale molto più se viene raggiunto direttamente che non se viene raggiunto tramite i propri feed RSS.  

A proposito, io sto provando Feedly, ben fatto anche su dispositivi mobile, ma ancora non mi convince: anni e anni di Google Reader non si cancellano così, no. Voi comunque provate, basta accedere con il proprio account Google e Feedly si sincronizzerà con il Reader di Big G. Pare che inizieranno a sviluppare da soli le proprie API, qualcuno saprà di cosa sto parlando, spero.

Da pensare, l’11 gennaio moriva suicida Aaron Swartz, proprio l’inventore, tra le altre cose, del software RSS, quello che probabilmente vi permette ancora di leggere questo blog usando proprio Google Reader.

Dunque lo scontro, dicevo, tra chi scrive su un quotidiano e chi scrive su un blog, con la televisione che anch’essa subisce piccole spallate da parte di Internet. 

La differenza principale è, a mio avviso, la direzione di propagazione delle informazioni.

Sulla carta stampata le notizie arrivano dal giornale ai lettori, e questi non hanno alcun modo di interagire con il giornalista, con il direttore o con l’editore. Le tirature stanno andando verso il basso, la raccolta pubblicitaria anche: quotidiani e settimanali rischiano la loro stessa sopravvivenza, cosa che in Italia è mitigata dai soldi che lo Stato eroga alle case editrici.

I blog di informazione stanno andando invece verso l’alto: l’elezione di Obama è stato un evento multimediale, così come le rivolte in Algeria e Tunisia, per non dimenticare Occupy Wall Street o il movimento degli Indignados.

Lo scontro porterà all’evoluzione del mezzo, Twitter sta acquistando corpo e funzionalità, gli hashtag verranno copiati dal colosso facebook e si trovano già aggregatori di notizie via Twitter e Google+, ad esempio Paper.li (dove anche io ho un paio di pubblicazioni) o Storify.

Dovremo quindi imparare ad usare bene questo strumento che è la Rete.

Dovrà impararlo chi fa comunicazione a vario titolo e dovrà impararlo chi ne potrà usufruire, come le aziende commerciali.

Il passaparola è molto più veloce, oggi. Posso comprare un vino dall’Argentina sapendo già che vino berrò per aver letto più recensioni su siti americani o francesi; non ho bisogno di girare per tutti i negozi prima di acquistare un telefonino, basta che legga le informazioni che si trovano nei forum più accreditati sull’argomento.

Le fiere sono ancora valide, certo, ma solo nel momento della presentazione di una anteprima (un vino, un telefonino, una automobile). 

Per il resto, basta avere uno smartphone ed l’applicazione giusta.

Ma per quello che riguarda le cose che dobbiamo sapere, le informazioni o, come si diceva when I was young, la Controinformazione, bisogna imparare a girare per il web, senza lasciare che lo facciano per noi un paio di guru (veri o supposti che siano) che ci rilancino poi solo le notizie che fanno loro comodo.

Un movimento che nasce nella rete non deve avere un comandante: al massimo dovrebbe avere un moderatore.

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